Edizioni La Baronata


Episodio 34.

Tutti scendono.

di Daniel de Roulet
Episodio 1.

Alla giornalista che sorride dietro il microfono e gli chiede cosa fa là, Max risponde con un'alzata di spalle. Ha rinunciato a fare la sua conferenza.

- Non le piace lo spirito di Davos, Max vom Pokk?

Le racconta che un tempo possedeva una slitta. Non si chiamava Rose Bud, come quella di Citizen Kane. Si chiamava Davos e ancora la cerca.

- Sì, ma la vostra conferenza. È la valanga che vi fa rinunciare? Oppure c'entra questo giovane Giapponese che ieri sera vi insultava?

Max risponde ancora una volta con un'alzata di spalle, a cui aggiunge un largo sorriso. Poi sale sul vagone dietro a Mirafiori.

Sono uno di fronte all'altro. Max e suo figlio. Si scrutano, familiarizzano. Il più giovane dice:

- Dunque sei mio padre.

Max osserva attentamente questo viso asiatico per leggervi qualche tratto di parentela. Distingue infine attorno alla bocca di suo figlio quella lunga ruga che dagli occhi scende agli angoli della bocca. Ancora impercettibile, non mancherà di approfondirsi con l'età. Il giovane dice:

- Il nome Mirafiori da dove viene?

Siccome è una lunga storia, Max deve cominciare dall'inizio, prima del 68, quando la Tedesca e lui scrivevano i loro volantini e partivano il mattino presto per distribuirli all'inizio del turno delle sei, porta numero Uno di una fabbrica di Torino. Ma Mirafiori lo interrompe:

- La fabbrica non esiste più, è diventata un museo di arte contemporanea.

Ne sa di cose questo figlio ritrovato.

Il treno rosso emette un fischio prima del passaggio a livello, poi costeggia il laghetto dove i larici senza aghi si mescolano agli abeti verdi, dritti e folti. Una voce femminile annuncia ai viaggiatori: «Next stop Davos-Wolfgang.»

Dopo la fermata, il convoglio acquista velocità, la valle fa una curva a gomito poi si allarga all'entrata di Klosters.

Si direbbe che le comunicazioni telefoniche siano ristabilite. Si sente suonare da tutti gli angoli. Ognuno estrae il proprio apparecchio sperando in una chiamata, rallegrandosi di essere di nuovo in linea. Anche il portatile del figlio di Max ha cominciato a frignare. La sua suoneria ricorda al padre una vecchia melodia.

Le prime note del «Tempo delle ciliege».

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Copyright © 2001 Daniel de Roulet per la versione originale francese

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