Edizioni La Baronata


Episodio 27.

In cui il dubbio si insinua a proposito di Tsutsui.

di Daniel de Roulet
Episodio 1.

Frénésie sta dormendo? Non sente le dita di Max sul seno e il suo ombelico contro le natiche? Dopo quattro anni e mezzo senza fare l'amore, non manifesta affatto fretta? Si abbandona, forse sogna il suo ex amante.

Oppure Max l'ha delusa, è abituata al grosso sesso di un Texano o di un Nero. Oppure, come Max, lei ha più voglia di tenerezza che di gettarsi uno nell'altra, uno sull'altra? Emette un piccolo sospiro di dormiente, si raggomitola.

Molto dolcemente Max solleva il lenzuolo blu, si scosta, passa sopra la sua schiena, si ritrova dall'altro lato ad ammirare il suo viso addormentato. La luce della lampada del comodino dà ai suoi tratti una dolcezza, una calma sovrana. Le sue ciglia non si muovono, il suo respiro esce ritmicamente, dal profondo del sonno.

Non tutte le donne sono belle quando dormono. I tratti delle une perdono ogni espressione. Altre lasciano intravedere proporzioni meschine che non si notano quando sono in movimento. Altre ancora lasciano planare come un'ombra di morte, stadio ultimo del sonno.

Al contrario, Frénésie addormentata mostra l'immagine della felicità, appena offuscata da una smorfia ironica. Max vorrebbe baciarla, ma teme di svegliarla.

Cosa vuole da lui questo Tsutsui? Di Tsutsui ce ne sono migliaia, Il comandante Moritz dice che ha avuto un figlio dalla nipote di Max, Vania vom Pokk.

Max non ha più contatti con la sua famiglia, quasi più. Di Vania si ricorda di averla vista al funerale di suo padre. Circa cinque anni fa. Vania aveva portato sulla tomba la figlioletta con gli occhi a mandorla. Ma aveva creduto di capire che vivessero senza uomo.

C'è quest'altra Tsutsui, quella che Frénésie dice di conoscere. Com'è piccolo il mondo! Una handicappata che viveva a Nagasaki. Dalla descrizione potrebbe essere quella, non può essere che quella. Il grande amore perduto di Max, quella che si era rifatta viva a New York mentre correva la maratona.

Dunque quella donna è morta. Non la chiamava mai con il suo nome: Shizuko. Tutti dicevano la Tedesca, nonostante la sua aria completamente giapponese. Dunque la Tedesca è morta e bisogna che Max oggi apprenda questo.

Forse aveva un figlio da Max, di cui non sa il nome, di cui non ha mai saputo niente. E oggi a mezzanotte un poliziotto lo chiama nella sua camera d'albergo per sapere se conosce un certo Mirafiori Tsutsui.

È questo il sistema planetario, accorcia le distanze, tutti i legami famigliari. Ci si credeva allontanati, senza notizie, persi per sempre. E ad un tratto, per intersezione, ci si ritrova con la notizia della morte di un vecchio amore.

Il sistema inoltre vi informa che il tipo che vi ha vomitato contro il suo odio ieri sera dall'altra parte del cordone di polizia potrebbe essere vostro figlio.

Se di Tsutsui ci sono pagine e pagine, il nome Mirafiori è un'invenzione rara. Era il nome della vecchia fabbrica FIAT di Torino. Max vi era andato a distribuire i volantini con la Tedesca.

Mirafiori, prima era il nome di una principessa, un nome di donna portato da una fabbrica. Ed ecco che qualcuno ha dato questo nome a un figlio maschio. Può essere solo un'idea della Tedesca.

Ma siccome è morta, la storia potrebbe finire lì.

(continua)

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Copyright © 2001 Daniel de Roulet per la versione originale francese

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