COLUMBERG Raffaella
Ceramista
Biasca /TI, 19.4.1926 da Alberto e da Olga Sciaroni - Biasca 10.5.2007
Tra le più rappresentative ceramiste del Canton Ticino, opera nel suo atelier nella zona dei grotti di Biasca /TI con la sorella Cerere (deceduta nel 1999).
Nel 1946 segue corsi di disegno alla Kunstgewerbeschule di Zurigo e nel 1952-1953 frequenta l'Istituto statale d'arte di Roma. Nel 1956 realizza una serie di 12 altorilievi raffiguranti i segni zodiacali, collocati all'interno del Ginnasio di Biasca. Nel 1957 riceve a Bellinzona /TI il premio "Nuove forme per l'artigianato". Nel 1967 riprende gli studi a Faenza dove frequenta l'Istituto d'Arte per la ceramica, e lavorando nello studio di Panos Tsolakos e con la gallerista di Ascona Gisèle Réal, si mette in contatto con il mondo greco in opposizione con il regime dei colonnelli... In seguito lavora con svariati architetti, realizzando elementi di decorazione d'interni..
Alla fine degli anni '80 partecipa - con il suo compagno Alberto Bolliger, obiettore di coscienza - alla sezione ticinese del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), composto da anarchici, libertari, cattocomunisti, cristiani, ecc., alla raccolta delle firme per l'iniziativa "Per una Svizzera senza esercito", sostenendo poi con diverse azioni e propaganda la votazione popolare nazionale per l'abolizione di questa struttura di morte (oltre il 30% dei cittadini votano per l'abolizione!). Per es. in occasione della votazione popolare, ideò e organizzò l'esposizione collettiva "Artisti per una Svizzera senza esercito" tra il 9 e il 14 giugno presso la Biblioteca della Salita dei Frati a Lugano.
Dopo l'incidente del 1992 deve rinunciare progressivamente all'attività artistica.
Affidata da poco tempo alla Casa per anziani di Biasca, si è spenta a 81 anni, dopo una settimana di coma provocato da un ulteriore ictus.
FONTI: GB // La Regione Ticino, Bellinzona 11.5.2007 // MYN in "Raffaella Columberg", La Regione Ticino, 19.5.2007 // Info/biografia (anche della sorella Cerere) di Isabella Rossi, in www.archividonneticino.ch/biografie-del-bellinzonese //
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