BALDAZZI Giovanni (detto Gianetto)
Elettricista, pittore imbianchino, rappresentante di commercio.
Sesto Imolese frazione di Imola (BO), 1.04.1883 da Luigi e Agata Gadoni - Si ignorano data e luogo di morte.
Iscritto alla propria lega di mestiere e fervente fautore dell'azione diretta, nel febbraio 1903 lancia la proposta di un referendum tra gli operai per un giorno di sciopero generale per le 8 ore. Nel settembre 1903 partecipa alle manifestazioni per l'inaugurazione del monumento dei caduti dell'8.08.1848 e colleziona i suoi primi 8 giorni di carcere. Collabora a Il Grido della folla. Nel febbraio 1907 lascia Bologna per Londra dove lavora come cameriere. Nell'agosto dello stesso anno risulta a Parigi, dove viene condannato nel 1910 a 3 anni di carcere per contraffazione di francobolli falsi, poi espulso nel 1912. Rientra in Italia, a Milano, su posizioni sindacaliste libertarie.
Si sottrae alla sorveglianza poliziesca a fine 1913, e nell'aprile 1914 viene rintracciato a Basilea BS, (ma anche con brevi soggiorni in Germania) da dove collabora a L'Utopia di B. Mussolini.
Nell'agosto 1914 rientra brevemente a Bologna, poi si reca a New York, impiegato nella redazione di Il Proletario. Si trasferisce a Filadelfia, organizzando sottoscrizioni al periodico dell'USI Guerra di classe. Arrestato due volte nel 1917 per istigazione alla rivolta come propagandista degli IWW, viene poi condannato a 10 anni di reclusione per "atti contrari agli interessi degli Alleati ed al proseguimento della guerra". In libertà provvisoria nel 1919, viene espulso dagli USA nel 1922 e rimpatriato. Stabilitosi a Roma da giugno 1923 a dicembre 1930 è alle dipendenze dell'Opera Nazionale Dopolavoro e per qualche tempo redattore della rivista fascista La Stirpe.
FONTI: GB / DBAI / Berner Tagwacht, 24.7.1914 /
|