ZOLDAN Fiorello
scalpellino
Castellavazza (Belluno) - Bellinzona TI il 14.7.1931.
"[...] Emigrato giovanissimo in Germania, vi si trovava al momento dello scoppio della guerra. Idealista, sincero, entusiasta credette alle menzogne della stampa venduta e corse ad arruolarsi volontario nel corpo degli sciatori. Fece la lunga, durissima guerra d'alta montagna, buscandosi una palla che gli forò un polmone. Nel frattempo i suoi occhi si erano aperti, comprese tutta l'infamia di coloro che avevano voluto il macello orrendo e ne avevano fatto una fonte di favolosi lucri. Si sentì allora attratto dall'ideale anarchico che meglio corrispondeva al suo dritto e forte carattere. Divenne dei nostri e come tale lottò con slancio e passione nei paesi montani dell'Alto Veneto nei giorni d'agitazione per lo smantellamento del regime capitalistico, come nella lotta disperata contro l'invasione delle luride camicie nere [...]"
In seguito emigra nuovamente, soggiornando dapprima a Zurigo ZH, diffusore del Risveglio, poi a Bodio TI ed infine a Lavorgo TI. Subisce un incidente sul lavoro il 3 marzo, viene ospedalizzato a Bellinzona TI dove muore dopo 4 mesi per un'importante infezione.
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La moglie con i due figli sarà espulsa dal Ticino nel febbraio 1933: "la vedova del compagno Zoldan Fiorello da due anni con due figlioletti nel Ticino dove vive poveramente con la pensione della Cassa d'assicurazioni, si vide bruscamente intimato l'ordine di partire..."
FONTI: GB / Risv. 25 luglio 1931 - No 827 - a firma Ufficio di Corrispondenza / Risv. 22.8.1931 ringraziamenti della moglie / Risv. 11.2.1933 per la moglie espulsa con i figli / breve notizia della morte su Gazzetta Ticinese 16.7.1931 ma citato come Zoldan Federico /
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