Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 27/03/2024 - 11:25

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PORCELLI Francesco

Cameriere, meccanico, elettricista, correttore tipografo, libraio



Francesco Porcelli

Bari 19.11.1886 da Giuseppe e Stella Ximenes - agosto 1966

In seguito alla morte del padre, è costretto ad emigrare in Svizzera nel febbraio 1908. Risiede a Ginevra GE, dove lavora come meccanico e “professa idee sindacaliste a tendenza anarchica”. Nel 1908 deunciato per una zuffa.  Nel 1908 inizia a collaborare al Il Risveglio socialista anarchico, con lo pseudonimo di Bohémien e nel 1910 esce dal Gruppo sindacalista italiano e fonda con Sasso ed Aldeghi il Fascio rivoluzionario, gruppo in opposizione agli individualisti del gruppo anarchico Germinal (Germinal "muore" nel 1911).
Agli inizi del 1912 lascia Ginevra, pare per dissensi nel Circolo di studi sociali e per sottrarsi alla sorveglianza poliziesca, si stabilisce prima a Levallois-Perret (Seine), in cui la polizia lo segnalava come l'animatore di "riunioni del gruppo rivoluzionarioitaliano locale" con lo ps di Ermete de Fiori collaborava a Le Libertaire. In seguito si reca a Parigi, dove lavora come elettricista.

A seguito dello scoppio della guerra ritorna a Ginevra nel dicembre 1914 e già a partire dal dicembre 1917, sulle colonne del Risveglio inizia a criticare il governo bolscevico esprimendo la propria diffidenza dovuta alla “posizione mentale” degli anarchici nei confronti dell'autorità (Una discussione d'attualità, 22.12.17, 5.1.1918, 16.2.18 a firma FP). Contrario alle trattative russo-tedesche e al trattato di Brest-Litovsk nell'aprile successivo, esempio isolato nell'ambito della pubblicistica anarchica, condanna lo scioglimento dell'Assemblea costituente (I massimalisti e la tragedia russa, 13.4.1918). Nel dicembre 1918, a conflitto quasi terminato, viene dichiarato disertore e denunciato al Tribunale di guerra italiano. È annoverato tra “caporioni del gruppo de il Risveglio”, tanto da sostituire (in collaborazione con Mastrodicasa e Matteozzi) Luigi Bertoni, allora in carcere da maggio 1918 per l'affare delle bombe di Zurigo, alla direzione del giornale (versione italiana). Sua è una delle prime chiare prese di posizione sulla questione della dittatura del proletariato, considerata una “delegazione di potere a qualche indviduo che deve agire nell'interesse del proletariato... una riconsacrazione della vecchia idea” dell'incapacità delle masse di “foggiarsi la propria esistenza”  (Anarchia e Dittatura, 5.4.1919). Paradossalmente, nel maggio 1919 è arrestato per “propaganda bolscevica” ed espulso con altri 6 anarchici: Giovanni Matteozzi, Lamauve (Lamaure?), Brunet,  Raveau, Huppa e Lorenzo Clerico. Essendosi rifiutato di rimpatriare, viene internato nel giugno nella colonia penitenziaria di Orbe VD e scarcerato in novembre 1919.

Rientra in Italia nel novembre 1919 a Legnano, a Milano partecipa alle agitazioni del Biennio Rosso e diventa redattore di Umanità Nova. Assolto con tutti i coimputati il 25.3.1921 all'indomani della strage del Diana, si trasferisce a Roma con la redazione di Umanità Nova. Nel 1923 sempre a Roma lavora come correttore tipografo, abita presso Gigi Damiani e collabora a Fede! di cui Damiani è direttore. Collabora a Pensiero e volontà di Malatesta e nel 1925 assume la gerenza di Parole nostre e di Vita, ultimo tentativo giornalistico di Damiani. Arrestato nel settembre 1926 a Roma con altri 500 compagni in maggioranza anarchici, è assegnato al confino nel dicembre 1926: riesce a riparare a Milano e cerca di passare clandestinamente il confine, ma viene arrestato nel gennaio 1927 e tradotto a Lipari. Liberato condzionalmente nel maggio 1931, ritorna a Milano, lavora in una libreria ed è inserito nell'elenco delle persone da arrestarsi in determinate circostanze. In seguito risulta a Roma...
Nel 1946, secondo Nello Garavini, "vi era una corrente libertaria, capeggiata da Porcelli e qualche altro compagno intellettuale, che voleva una vera organizzazione, ne avvenne una scissione nel nostro movimento".


il est signalé pour professer des idées syndicalistes à tendance anarchiste. En 1908, une plainte est déposée contre lui pour coups (police judiciare).


FONTI:

GB // DBAI / Umanità Nova, 17.9.1966 / Police judiciare, Genève, 1908-1926 / "La testimonianza di Nello", in Rivista A No 355, estate 2010 / Risveglio diversi per l'arresto 1919 /




CRONOLOGIA: