Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 16/11/2024 - 16:52

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MIKHAÏLO Marie-Christine

Responsabile di un pensionato, poi animatrice e responsabile del Centre International de Recherses sur l'Anarchisme (CIRA) di Losanna.



Maîtresse de pension, responsable du CIRA



               MIKHAÏLO Marie-Christine [née SÖDERHJELM, épouse ENCKELL puis MIKHAÏLOV]  (...) - Maitron                 


Helsinki (allora Gran ducato di Russia) 11.12.1916 da Stefan Söderhjelm e Marie-Madeleine David – Losanna VD 8.11.2004.

Già Mikhaïlov, Gos, Enckell, nata Söderjelm (andando a ritroso)

"Ha vissuto altrettante esistenze quanti sono i cognomi successiviamente adottati. La vita anarchica ha inizio cinquant'anni or sono, all'età di circa 37 anni, dopo aver messo al mondo 5 figli, reduce da due matrimoni parzialmente falliti, il primo con un ambasciatore finlandese, il secondo con un medico elvetico.
Nata in un granducato russo, diventato territorio finlandese, da padre svedese e da madre svizzera, la nostra compagna aveva vissuto a Stoccolma e a Parigi prima di stabilirsi a Losanna /VD, ove la conobbi nel 1954, appena giunto clandestinamente in Svizzera ed essendo allora ospite di sua zia Lise David, vedova di Pierre Ceresole fondatore del Servizio civile internazionale (la quale, in tarda età, diventò anche lei attiva nel nostro movimento, assumendo la responsabilità di cassiera del Fondo di solidarietà per i resistenti alla guerra d'Algeria e, più tardi, una delle prime iscritte al Centro internazionale di ricerche sull'anarchismo – CIRA – organismi da me fondati a Ginevra).
Nella mia opera di proselitismo non mi sono mai “vantato” di aver “convertito” chicchessia alle nostre idee: per pudore e per rispetto. Se per MC ho fatto un'eccezione questo avviene perché lei stessa lo ha dichiarato pubblicamente in varie occasioni, l'ultima delle quali è forse la bella videocassetta della collezione “Plans Fixes”, in un'intervista con Bertil Galland. Il di lei impegno si manifesta progressivamente dal 1954 in poi. Dapprima si occupa di solidarietà aiutanto esuli di ogni provenienza, ospitandoli nella vasta dimora di “Beaumont”, a quell'epoca una pensione per studenti stranieri. Un compagno bulgaro, esperantista e vegetariano, fra i tanti rifugiati da me “raccomandati”, diventerà poi il terzo marito e lo rimarrà sino alla fine, precedendola di qualche mese nella tomba [Mikhaïlov, poi Mikhaïlo Stojadine].
Quando nel 1957 venne fondato il CIRA, vi si iscrisse immediatamente e collaborò intensamente traducendo le nostre prime circolari in lingue a me ignote, come il finlandese e lo svedese, oppure ostiche, come il tedesco. Nel 1962-1963 subentrò una gran crisi nelle nostre attività ginevrine in seguito alla minaccia di espulsione nei miei riguardi (e in quelli di altri 15 compagni) che non si riuscì ad evitare. In una riunione del gennaio 1963, MC annunciò in extremis che avrebbe fatto le miei veci e fu così che la sede del CIRA venne spostata da Ginevra a Losanna, con l'aiuto della figlia [Marianne Enckell], non ancora ventenne, ma che si era avvcinata alle nostre idee.
La biblioteca del CIRA era nata in una stanza sovrastante la mia abitazione all'avevnue Henri-Dunant, messami a disposizione da André Bösiger, il quale, poco dopo, scovò e affittò un locale più capiente e decente al n. 11 della rue des Granges, nel centro storico. La sede visse altre vicende, sinché un locale venne appositamente costruito nel bel parco di Beaumont. La collezione crebbe da un migliaio a decine di migliaia di “pezzi” e MC, coadiuvata dalla figlia e da un gruppo di volontari, la mandò avanti per 40 anni trasformandola in un quel ch'è diventata oggi: la maggior collezione prettamente anarchica nel mondo.
Colta, intelligente, multilingue MC, pur essendo dotata di uno stile eccezionale, ha pubblicato molto poco (per mancanza di tempo NON di talento) preferendo rendersi utile catalogando, corrispondendo, organizzando. L'ultimo suo articolo è apparso in Italia nella Rivista storica dell'anarchismo (IX, n.2 – 18 del luglio-dicembre 2002, pp 89-93) ed è appunto una ricostituzione della storia del CIRA da quando l'avevo lasciato io a quando subentrò la figlia per alleviarle la fatica.
MC si è spenta serenamente l'8 novembre 2004, qualche settimana dopo aver festeggiato l'ottantesimo [88esimo!] compleanno, circondata dalla famiglia e dagli amici intimi. Ha scelto una citazione di Eliseo Reclus (oltre ad essere il di lei e il mio autore anarchico preferito, il geografo francese aveva visitato “Beaumont” quando si era rifugiato in Svizzera in seguito alla disfatta della Comune di Parigi nel 1871) per illustrare la propria vita: La continuità della vita, oltre la tomba, avviene grazie all'affetto ininterrotto e tramite la solidarietà che si estende da un'esistenza all'altra. Massima che la famiglia e i compagni sottoscrivono volentieri." (Pietro Ferrua).

Accoglie numerosi compagni nel corso dei "grandi anni" dal 1968 al 1974, periodo in cui il CIRA è oggetto di una sorveglianza giornaliera da parte della Polizia politica svizzera (anche telefonica).
Nel 2002 un grave incidente cardio-vascolare la rende impotente, muore due anni dopo a casa sua, a Beaumont, Losanna, lasciando al CIRA una parte della sua eredità.


Née Marie-Christine Söderhjelm le 11.12.1916 à Helsinki (Finlande, alors grand-duché de Russie), décédée le 8.11.2004 à Lausanne. Fille de Stefan Söderhjelm et de Marie-Madeleine David, de Genève et Lausanne. Epouse Ralph Enckell (1913-2001), dont elle aura cinq enfants, puis Stoyadin Mikhailov (puis Mikhaïlo), réfugié bulgare (1908-2004).

Responsable d’une pension pour étudiants à Lausanne, elle fait la connaissance de Pietro Ferrua, objecteur de conscience italien réfugié en Suisse, anarchiste, qui fondera la bibliothèque du CIRA (Centre international de recherches sur l’anarchisme) à Genève en 1957. Lors de l’expulsion de Ferrua du pays en janvier 1963, elle prend avec sa fille Marianne Enckell la responsabilité du CIRA, qui déménagera à Lausanne en 1964. Elle accueille de nombreux compagnons pendant les « grandes années » de 1968 à 1974, période pendant laquelle le CIRA fait l’objet d’une surveillance constante de la part de la Police politique suisse. Le CIRA retourne à Genève en 1975, et sa collaboration se fait plus épisodique. En 1988, elle donne au CIRA l’usufruit d’une partie de sa propriété à Lausanne, où de nouveaux locaux pour la bibliothèque et les archives sont construits par des compagnons. Elle reprend alors des permanences quasiment quotidiennes.

En 2002, un grave accident cardio-vasculaire la rend impotente, et elle décède en novembre 2004 à la maison, laissant au CIRA une part de son héritage.


Marie-Christine Mikhailo (1916 - 2004)

"Wollt ihr denen Gutes tun,
die der Tod getroffen,
Menschen, laßt die Toten ruhn
und erfüllt ihr Hoffen!"

Erich Mühsam

Am 8. November 2004 starb in Lausanne im Alter von 88 Jahren die Anarchistin Marie-Christine Mikhailo.

Als libertäre Archivarin hat sie gemeinsam mit ihrer Tochter Marianne Enckell und einigen GenossInnen ab 1963 in der französischen Schweiz das 1957 gegründete Centre International de Recherches sur l'Anarchisme (CIRA) zu einem der weltweit größten Dokumentationszentren des Anarchismus ausgebaut und geprägt.

Anfang der 60er Jahre fiel Marie-Christine in "die anarchistische Grube". Fortan träumte sie von einer herrschaftslosen, gewaltfreien Gesellschaft. Und sie tat viel, um diesen Traum Wirklichkeit werden zu lassen. Rund 40 Jahre lang arbeitete sie im CIRA, knüpfte global libertäre Netzwerke, unterstütze Initiativen, engagierte sich als unermüdliche Aktivistin. Ihr Anarchismus war Weltanschauung, Abenteuer und gelebtes Leben zugleich. Bevor sie sich selbst als Anarchistin verstand, hat sie allein fünf Kinder großgezogen. Für die eigene Politisierung, politische Arbeit und libertäre Agitation war da zunächst nur wenig Raum und Zeit. Ihren Kindern hat sie die Freiheit gelassen, war Freundin, Diskussionspartnerin und Mutter zugleich. Und so ist vielleicht auch zu erklären, dass sie zeitgleich mit ihrer Tochter Marianne vom "anarchistischen Virus" infiziert wurde. Beflügelt wurden ihre libertären Ideen und Träume durch die Lektüre anarchistischer Literatur und den intensiven Kontakt zu spanischen und französischen AnarchistInnen.

Als ich in den 90er Jahren meine Doktorarbeit über anarchistische Presse in Ost- und Westdeutschland schrieb und deshalb auch von Marie-Christine Zeitungskopien und Briefe bekam, hatte ich sie noch nicht persönlich kennen gelernt. Ich hätte sie zu dieser Zeit aufgrund ihrer elanvollen Schreibe vielleicht auf Mitte 20 geschätzt. Marie-Christine strahlte auch als über 80jährige noch eine unglaubliche Herzlichkeit und Stärke aus. Als ich das CIRA im Juni 1998 mit meiner Familie und den GenossInnen Michael Halfbrodt, Ralf Burnicki und Maryam Sharif besucht habe, hat sie großen Spaß daran gehabt, mit meinem ältesten, damals fünfjährigen Sohn Deniz zu spielen und ihn zum Lachen zu bringen. In meinem Gedächtnis höre ich noch ihr Lachen und ihre Geschichten, etwa wie geflohene Deserteure aus dem Algerienkrieg versteckt und unterstützt wurden. Oder ihre Anekdote vom alten Anarchosyndikalisten Augustin Souchy, und auf welch abenteuerliche Weise ein während der NS-Zeit verstecktes FAUD-Archiv von München nach Lausanne gebracht wurde. Der mit Marie-Christine befreundete Souchy war in den 20er Jahren Sekretär und eine herausragende Persönlichkeit der anarchosyndikalistischen Freien Arbeiter Union Deutschlands (FAUD). Nach seiner Flucht vor den Nazis kämpfte er auf Seite der AnarchistInnen im Spanischen Bürgerkrieg gegen die Franco-Faschisten. Ein Archiv der FAUD war 1933 in der Wohnung eines Münchner Genossen eingemauert worden, weil es den Nazis nicht in die Hände fallen durfte, aber auch nicht mehr rechtzeitig außer Landes gebracht werden konnte. Marie-Christine: "Irgendwann in den frühen 80ern hat dann der schon über 90jährige, aber immer noch Handstand machende Augustin angerufen und gesagt, das Münchner Archiv müsse unbedingt nach Lausanne. Sein einstiger FAUD-Genosse, der es vor den Nazis versteckt hatte, sei mittlerweile zum Kommunisten geworden und wolle die Sammlung verkaufen oder dem Altpapier zuführen. Wir hatten damals kein Auto. So trampte eine unserer Mitarbeiterinnen nach München, packte das Material dort in Pakete, schickte diese mit der Post nach Lausanne und trampte zurück. So kam ein Teil des Augustin-Souchy-Archivs ins CIRA."

Froh bin ich, dass ich Iven Saadi, Christian Kaindl und Gesa Wilhelm, die im Sommer 2000 als StudentInnen in meinem Anarchismus-Seminar an der Uni Münster saßen, dazu motivieren konnte, anstelle einer schriftlichen Hausarbeit einen Film über Marie-Christine Mikhailo, Marianne Enckell und das CIRA zu drehen. Dieser Streifen wurde u.a. während des 30-Jahre-Graswurzelrevolution-Kongresses im Juni 2002 in Münster gezeigt. Als Zeitdokument erinnert er auch an die lebensfrohe Alt-Anarchistin Marie-Christine (2).

Im Jahre 2002 erlitt Marie-Christine einen Schlaganfall. Von da an saß sie im Rollstuhl, konnte nicht mehr sprechen und wurde daheim in der Avenue de Beaumont von ihren Kindern liebevoll gepflegt.

Marie-Christine war ein großer Sonnenschein. Ich werde sie sehr vermissen und in Erinnerung halten.

Bernd Drücke
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Traduzione dalla scheda in italiano:

Helsingfors 11. Oktober 1916 – Lausanne 8. November 2004
Vorher Mikhaïlov, Gos, Enckell, geborene Soderjelm (der Reihe nach rückwärts)
.

Biografie verfasst von Pietro Ferrua:

Sie hatte so viele Leben wie Nachnamen. Ihr anarchistisches Leben begann 50 Jahre vor ihrem Tod, im Alter von ca. 37 Jahren, nach der Geburt von 5 Kindern und zwei kaputten Ehen, die erste mit einem finnländischen Botschafter, die zweite mit einem Schweizer Arzt.

Geboren in einem russischen Grossherzogtum, das dann finnländisches Gebiet wurde, von schwedischem Vater und Schweizer Mutter, lebte sie in Stockholm und Paris bevor sie sich in Lausanne niederliess, wo ich sie 1954 kennen lernte, kurz nachdem sie heimlich in die Schweiz gekommen war, als Gast ihrer Tante Lise David, Witwe von Pierre Ceresole, dem Gründer des internationalen Zivildienstes (im fortgeschrittenen Alter wurde die Tante ebenfalls in unserer Bewegung aktiv, sie übernahm die Verantwortung für die Kasse des Solidaritätsfonds für den algerischen Widerstand und später trat sie als eine der Ersten dem CIRA – Centre International de Recherche sur l’Anarchisme bei, Organismen, die ich in Genf gegründet hatte).

Ich habe mich nie gerühmt, irgend jemanden zu unseren Ideen „bekehrt“ zu haben: aus Scham (?) und aus Respekt. Wenn ich für Marie-Christine eine Ausnahme mache, dann weil sie selber es bei mehreren Gelegenheiten öffentlich deklariert hat. Zuletzt wohl auf dem schönen Video der Kollektion „Plans Fixes“ in einem Interview mit Bertil Galland.

Ihr Engagement kommt nach 1954 mehr und mehr zum Vorschein. Zunächst kümmert sie sich um die Solidarität mit Exilierten jeglicher Herkunft, die sie in ihrem geräumigen Heim „Beaumont“ beherbergt, dazumal eine Pension für ausländische Studierende. Ein Genosse aus Bulgarien, Esperanist (?) und Vegetarier, einer der vielen Flüchtlinge, die ich ihr „anbefohlen“ hatte, wird später ihr dritter Ehemann [Mikhaïlov, später Mikhaïlo Stojadin] und bleibt es bis zum Ende, er geht ihr einige Monate ins Grab voraus.

Als 1957 das CIRA gegründet wurde, schrieb sie sich unverzüglich ein und arbeitete intensiv mit, indem sie unsere Rundschreiben in mir unbekannte Sprachen, wie finnländisch oder schwedisch, übersetzte, oder in mühselige, wie das Deutsche.

1962-1963 trat in unseren Genfer Aktivitäten eine grosse Krise ein wegen drohender Ausweisung mir (und anderen 15 Genossen) gegenüber, welche wir nicht verhindern konnten. An einer Versammlung im Januar 1963 kündigte Marie-Christine in extremis an, dass sie mich vertreten würde und so kam es, dass das CIRA von Genf nach Lausanne gezügelt wurde, mit Hilfe der dannzumal zwanzigjährigen Tochter [Marianne Enckell], die sich unseren Ideen genähert hatte.

Die Bibliothek des CIRA war in einem Raum über meiner Wohnung in der Avenue Henri-Dunant entstanden, den André Bösiger mir zur Verfügung gestellt hatte. Er fand dann e in grösseres und etwas anständigeres Lokal an der Nummer 11 der Rue des Granges, im historischen Zentrum. Der Sitz der Bibliothek erlebte viel, bis im schönen Park des Beaumont extra ein Lokal gebaut wurde. Die Sammlung wuchs von Tausend due Zehntausenden von „Stücken“ und Marie-Christine, mit Hilfe der Tochter und einer Gruppe von Freiwilligen, führte sie während 40 Jahren weiter und machte sie zu dem, was sie heute ist: die grösste rein anarchistische Sammlung der Welt.

Gebildet, intelligent, vielsprachig, hat Marie-Christine, obwohl sie einen ausserordentlichen Stil besass, sehr wenig publiziert (mangels Zeit, NICHT mangels Talent). Sie machte sich lieber nützlich indem sie katalogierte, die Korrespondenz betreute, organisierte.

Ihr letzter Artikel erschien in Italien, in der „Rivista storica dell’anarchismo“ (Juli-Dezember 2002, Seiten 89-93) und ist eine Rekonstruktion der Geschichte des CIRA nachdem ich es hinterlassen hatte bis ihre Tochter ihr nachfolgte, um ihr Mühe abzunehmen.

Marie-Christine verstarb friedlich am 8. November 2004, wenige Wochen nachdem sie ihren 80. [recte 88.] Geburtstag gefeiert hatte, umgeben von ihrer Familie und von den engsten Freunden. Sie wählte ein Zitat von Elisée Reclus (der französische Geograf, nebst dem, dass er ihr und mein bevorzugter anarchistischer Autor war, hatte das „Beaumont“ besucht, als er nach dem Untergang der Pariser Kommune 1871 in die Schweiz geflüchtet war), um ihr Leben zu illustrieren: „ZITAT“. Eine Maxime, die die Familie und die GenossInnen gerne unterschreiben.


FONTI:

Pietro Ferrua scheda in italiano in Recherches sur l'anarchisme-R.A. forum [+ GB].
Marianne (ME) per quella francese
Bernd Drücke per la scheda-ricordi in lingua tedesca

Collaboration au Bulletin du CIRA, 1962-2001; Marie-Christine Mikhaïlo, anarchiste, film Plan Fixe, Suisse, 1995; Ephéméride anarchiste; souvenirs personnels; Rivista storica dell'anarchismo, luglio-dicembre 2002.




CRONOLOGIA: