LUZI Lelio
Caffettiere, indicatore della polizia elvetica.
Camerino (MC) 30.6.1887 (1882?) da Oreste e Angela Galassi – Si ignorano data e luogo di morte.
Fino al 1908 è socialista e frequenta la sezione del PSI.
Si sposta a Milano, quindi emigra in Svizzera, stabilendosi a Zurigo /ZH: qui avviene la sua conversione all'anarchismo. Si afferma presto come uno dei leader dei fuorusciti italiano, peraltro collaborando con Bartolozzi e Bertoni alla redazione de Il Libertario [???]. Il 27 settembre 1911 prende la parola in un comizio contro la guerra di Libia, dopo gli interventi di De Ambris e Masserotti, e invita la folla ad assaltare il consolato italiano. Le note di polizia lo indicano come finanziatore di una serie di attentati a Zurigo contro palazzi in costruzione e lo ritengono d'accordo con Adami e Bartolozzi per attentare alla vita del re e a quella di Giolitti. Altri anarchici per un po' sospettano la collusione con l'autorità poiché Luzi mostra di saper sfuggire abilmente ai controlli...
Rientra a Camerino nel novembre 1911 e tiene conferenze sull'anticlericalismo e l'educazione popolare. La polizia svizzera teme che il suo rientro in Italia serva per ultimare il complotto contro VIttorio Emanuele.
All'inizio del 1912 ritorna per Zurigo, dove ricomincia a frequentare gli ambienti anarchici, in particolare quello del Gruppo libertario il Risveglio. Lo si ritrova infatti nel luglio 1912 tra gli oratori in un comizio, alla presenza di 800 persone (nel corso dello sciopero generale della città) in favore di Ettor e Giovannitti negli USA, incontro organizzato dal Gruppo libertario il Risveglio, Gruppo Libertario, Sezione socialista, Gruppo autonomo muratori e manovali, Circolo Battistini, Sindacato muratori e manovali, Circolo repubblicano.
Poi ancora a Zurigo per il primo maggio 1913 per un comizio, nello stesso anno in dicembre per un altro pro Masetti, poi il 22 gennaio 1914 accanto al socialista Grimm per ricordare "La domenica rossa" (Russia).
"E poi che siamo in materia di spionaggio, siccome abbiamo visto in Libera Stampa corrispondenza a firma L. Luzi e ci si dice che costui si vede di frequente a Lugano e si dichiara ancora anarchico - crediamo utile avvertire che dell'incarto del processo delle bombe di Zurigo [1918-1919] , da noi esaminato a suo tempo, risulta che Lelio Luzi è certamente un indicatore della polizia. Tanto perché ognuno sappia regolarsi. Certuni vorremmo dimenticarli in pace, ma a condizione che scompaiano per sempre dai nostri ambienti e che non se ne intenda più parlare. In caso diverso, mancheremmo al nostro dovere col non mettere in guardia i compagni" (L. Bertoni, in Il Risv. 18.2.1928)
- segnalato anche da Berneri ma come Lelio Luzzi in "Elementi per una teoria sulle polizie segrete".
- "... potrebbe essre stato un agente provocatore, sollecitando in un certo Umberto Adami [vedi Cantiere], un ammiratore fanatico di Bresci, che vive a Zurigo" - F. Fiorentino.
CPC Roma: nato nel 1882 a Camerino, emigrato in CH, segnalato nel 1911-1942, vi è una scheda biografica, iscritto alla Rubrica di frontiera -[s - busta 2890.
FONTI: GB // DBAI / Risv. 20.7.1912 - 15.5. - 18.12.1913 - 22.1.1914 - 7.2.1914 / Risv. 18.2.1928 citato nel testo // Berneri, "Elementi per una teoria sulle polizie segrete" / Fiorenza Fiorentino, "Ordine pubblico nell'Italia giolittiana", 1978 - in rete / Mauro Cerutti, "Fra Roma e Berna", FrancoAngeli 1986, p. 191, nota 20, citato come "informatore della polizia zurighese" / Risv. 11.7.1931 ancora "coinvolto" come indicatore polizia /
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