FIGNER Vera Nikoaevna
Christoforovka 7.7.1852 (25.6.1852) da Nikolaj e Ekaterina Kuprijanova - Mosca 15.6.1942.
Sposata con Aleksej Filippov.
Dal 1871 al 1873 studia medicina a Zurigo e Berna (è tra le prime studentesse di medicina), aderisce alla FG, partecipa al II congresso dell'internazionale federalista/antiautoritaria di Ginevra nel 1873.
Rientra in Russia nel 1875 ed è attiva nel movimento "Zemlja i Volja", poi nel "Narodnaja Volja", ed infine nel "Narodnaja Volija" (Volontà del popolo), partecipando nel 1880-1881 ai preparativi dell'attentato contro lo zar Alessandro II. Arrestata il 10.2.1883, condannata a morte il 28.9.1884 (Processo ai Quattoridici), poi pena commutata in reclusione perpetua nella fortezza di Schlüsselbourg fino al settembre 1904, in seguito deportata in Siberia e amnistiata nel 1905.
Soggiorna ancora in Svizzera dal 1906 al 1915, impegnandosi nell'immigrazione russa, in particolare nel Comitato di soccorso ai prigionieri del suo paes: in effetti il 28 marzo 1910 risulta coordinatrice di un comitato di rivoluzionari russi a Parigi, per faciliare l'evasione di rivoluzionari russi condannati ai lavori forzati.
Ritorna in Russia nel 1915. Anche dopo la Rivoluzione sovietica rimane fedele ai propri ideali, che difende attraverso le sue attività letterarie (tra cui "Memorie di una rivoluzionaria"), giornalistiche, muovendo critiche al sistema sovietico, fin quando Stalin le proibisce di parlare... parzialmente.
Il 22.12.1925 risulta presidente del museo Kropotkin, situato a Mosca, rue Kropotkine, passage Kropotkine, No 26: "La Présidente du Comité pan-russe pour la perpétuation du souvenir de Pierre Kropotkine" (fondato il 9.12.1922 e in cui risulta, tra l'altro, la grande biblioteca di Kropotkin portata dallo stesso da Londra) lancia un caloroso appello a tutte le organizzazioni e a tutte le persone che simpatizzano per gli scopi del Museo, inviando documenti e contributi pecuniari.
"La sua veneranda età e la sua situazione morale assai eccezionale le risparmiarono la prigione, poiché lei non nascondeva per niente le sue rivolte" (Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario).
FONTI: GB // Rév. 20.2.1926 per l'appello di Vera Figner // DSS // Wikipedia
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