Vattaro (Trento)28.9.1898 da Alfonso e Rizzi Carolina - Vattaro 1970.
Espatriato verso il 1923 in Austria e poi in Svizzera, si stabilisce prima nel cantone di Claus [prob. si tratta di Glarus - Glarona] e poi, intorno al 1928, a Zurigo ZH. Esasperato perchè senza lavoro e irriso dalle autorità consolari, spara alcuni colpi al viceconsole d’Italia, ferendolo. Imprigionato, i lavoratori svizzeri manifestano in suo favore e durante il processo – sfruttato per mettere sotto accusa il regime mussoliniano – la sua difesa è assunta pubblicamente dal Soccorso Rosso e dall’Alleanza Antifascista Svizzera. Infatti dopo qualche tempo viene liberato [???].
Passa allora in Francia stabilendosi ad Agen (Lot-et-Garonne). In Italia viene inserito nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per l’arresto. Scoppiata la guerra civile si porta in Spagna dove viene arruolato nella XV Brigata Internazionale come infermiere, presta servizio nell'ospedale militare di Barcellona. Successivamente è anche nella XII brigata Garibaldi. Partecipa all’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro nell’estate 1938. Uscito dalla Spagna dopo il ritiro dei volontari internazionali, allo scoppio della seconda guerra mondiale è arrestato ed internato nel campo di Vernet. Nel 1942 viene estradato in Italia, arrestato alla frontiera e portato nel carcere di Trento insieme agli altri volontari trentini, Parteli, Valle e Mengoni. La Commissione per l'assegnazione al confino lo assegna il primo aprile 1942 per un anno ad Ustica. Rientra nel paese natale dopo la caduta del fascismo. Nel dopoguerra continua a fare il muratore.
GB: processato a Zurigo il 18.9.1931 per tentato omicidio del console generale Vittorio Bianchi (a Zurigo, il 27.1.1931) e condannato a 3 anni di carcere, meno 174 giorni già espiati in preventiva, e a 5 anni di espulsione dalla Svizzera (
La Liberté, 19.9.1931). Non risulta nel corso del processo alcuna motivazione politica di questo atto, ma una risposta negativa del console per una rendita.