Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 16/11/2024 - 16:52

FILTRI:  Solo Donne  Solo di passaggio  Solo collaboratori dall'estero  Solo non anarchici  Solo non identificati  ultime modifiche 
Cantoni:
 AI AR AG BL BS BE FR GE JU GL GR LU NE
 NW OW SG SH SO SZ TI TG UR VS VD ZG ZH
inverti selezione cantoni     vedi sigle

AI Appenzello interno
AR Appenzello esterno
AG Argovia
BL Basilea campagna
BS Basilea città
BE Berna (anche città - capitale)
FR Friborgo (anche città)
GE Ginevra (anche città)
JU Giura
GL Glarona
GR Grigioni
LU Lucerna (anche città)
NE Neuchâtel (anche città)
NW Nidwaldo
OW Obwaldo
SG San Gallo (anche città)
SH Sciaffusa (anche città)
SO Soletta (anche città)
SZ Svitto (anche città)
TI Ticino
TG Turgovia
UR Uri
VS Vallese
VD Vaud
ZG Zugo (anche città)
ZH Zurigo (anche città)
    A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z tutto       Crea un PDF 

PEDUZZI Gerolamo Antonio

muratore



Brethanniers [forse Brétonniers VD?] 1902 -

Segnalato come anarchico nel CPC Roma: nato in CH a Brethannieres (???), muratore, emigrato poi in Nicaragua, segnalato dal 1927 al 1943, vi è una scheda biografica, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 3813.

Vedi anche L'Adunata dei refrattari che lo segnala in URSS e di nazionalità elvetica [sic], del 2.7.1935...

Ma ... Comunista, poi fascista: Vedi Giorgio Fabre, Roma a Mosca. Lo spionaggio fascista in URSS.

Vedi pure L'ordinenuovo, rassegna di politica e cultura comunista (a proposito delle spie fasciste in Unione sovietica):

"Un altro personaggio di spicco dello spionaggio fascista fu Girolamo Peduzzi: nato all’estero da genitori italiani, si iscrisse al partito comunista in Lussemburgo; condannato per aver partecipato a scontri di piazza, si recò in URSS nel luglio 1933. Nel 1936 Peduzzi entrò a far parte della rete di collaboratori dell’ambasciata italiana. Per avvalorare il suo “ravvedimento” Peduzzi affermò di essersi  “reso responsabile” di fatti che “risalgono a tempi ed idee che, più che a convinzioni profonde, erano dovuti ad illusioni ed alla inesperienza della vita, nonché ad altre circostanze che mi facevano stare in balìa degli uomini e delle cose.   Colto con le mani nel sacco Peduzzi viene condannato all’espulsione dall’URSS.  Grazie all’intervento dell’ambasciata italiana raggiunge gli Stati Uniti e da lì il Nicaragua da dove, riconoscente verso i fascisti, scrisse: “Dopo tante perepezie riconosco i miei errori ed ho rinunziate a tutte le idee marziste, con la idea che il Governo Italiano prenda in considerazione il mio grande sbagli lo prego per mezzo di questo Regio consolo a voler perdonarmi tutto il mio passato sottomettendomi alle leggi italiane […] Percio ho l’intenzione di mettermi a disposizione del Governo Fascista per fare tutto quello che io possa fare per raccontare le mie memorie sopra la demagogia bolcevicha […] e così anche a fare proppaganda della giustizia che esiste in Governo Fascista che tanto si preoccupa per i suoi lavoratori.  L’uso incerto della lingua italiana da parte di Peduzzi si combina con la cinica determinazione a svolgere il suo ruolo di spia, successivamente evolutosi in quello di denigratore professionale del socialismo, al servizio dei fascisti."


FONTI:

GB / CPC Roma non visionato / Adunata dei refrattari 2.07.1935 / Giorgio Fabre, citato pp 256-258 / pure in Ordinenuovo con citazione /




CRONOLOGIA: