Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 16/11/2024 - 16:52

FILTRI:  Solo Donne  Solo di passaggio  Solo collaboratori dall'estero  Solo non anarchici  Solo non identificati  ultime modifiche 
Cantoni:
 AI AR AG BL BS BE FR GE JU GL GR LU NE
 NW OW SG SH SO SZ TI TG UR VS VD ZG ZH
inverti selezione cantoni     vedi sigle

AI Appenzello interno
AR Appenzello esterno
AG Argovia
BL Basilea campagna
BS Basilea città
BE Berna (anche città - capitale)
FR Friborgo (anche città)
GE Ginevra (anche città)
JU Giura
GL Glarona
GR Grigioni
LU Lucerna (anche città)
NE Neuchâtel (anche città)
NW Nidwaldo
OW Obwaldo
SG San Gallo (anche città)
SH Sciaffusa (anche città)
SO Soletta (anche città)
SZ Svitto (anche città)
TI Ticino
TG Turgovia
UR Uri
VS Vallese
VD Vaud
ZG Zugo (anche città)
ZH Zurigo (anche città)
    A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z tutto       Crea un PDF 

CONTI-ROSSINI Angelo

Cuoco






31.7.1923 - Porto Valtraglia 21.3.1993.

Domenica 21 marzo 1993 muore a Porto Valtraglia, sulla sponda lombarda del Verbano, A. Conti-Rossini, forse il più celebre cuoco che il Ticino abbia mai avuto.
Cavaliere al merito della Repubblica francese, “Chiave d'oro” Gault Millaut, “Due stelle” Michelin... e un cuore anarchico. Nato il 31 luglio 1923, il padre panettiere e oste, la madre cuoca, segue il tirocinio del mestiere a Zurigo. Successivamente rileva dai suoi il ristorante Giardino a Brissago /TI, trasformandolo in vero e proprio tempio delle arti culinarie gestito in proprio fino a pochi anni dalla morte, quando decide di tornare alla semplicità di un tempo cambiando il menù e il nome del locale che diventa l'Osteria Agorà.
Politicamente è dapprima membro di una cellula di impiegati d'albergo dell'allora clandestino Partito del lavoro di orientamento filosovietico, per poi avvicinarsi sempre più, soprattutto in seguito ai fatti d'Ungheria, al Partito socialista. Nel contempo, però, coltiva cordiali rapporti con i libertari esteri e locali, fra cui Leon Hirsch, editore di opere di Mühsam, Tolstoi e di scritti antimilitaristi. A questo proposito Conti-Rossini scrisse:
“... Mi avvicinai a persone che manifestavano una certa linea libertaria e, adagio adagio ricominciai a leggere, accorgendomi che il raggiungere la giustizia sociale era la meta comune di alcuni uomini spesso vicini alla cultura umanistica... Attraverso questa strada ho acquisito una specie di pensiero radicalsocialista-anarchico... In definitiva, oggi più che di lotta sociale bisognerebbe parlare di solidarietà verso i popoli che stanno peggio di noi, e aiutarli non solo finanziariamente, ma anche politicamente. Bisognerebbe cercare di abbattere il vecchio concetto patriottico di nazione, per rendersi conto che è il mondo intero e le sue risorse che bisogna difendere dal saccheggio”.
Vagheggiando talvolta soluzioni influenzate dal retaggio ideologico delle prime esperienze politiche e fors'anche di un ambiente in cui più d'una volta si sarà sentito un po' Don Chisciotte, ha tuttavia sempre preferito la discussione alla tessera, il dialogo alle linee programmatiche. Quando, a un certo punto, ha voluto definirsi “antidemocratico” lo ha fatto perché non credeva che la somma matematica dei voti necessariamente desse maggiore legittimità a una scelta, giusta o sbagliata che sia. Alle regole parlamentari amava contrapporre un continuo confronti di idee. E chi può scordare quei momenti di franca discussione quando, libero da impegni di cucina, Angelo si sedeva al tavolo degli avventori per parlare di politica? Nel 1976 scrive una delle sue più belle poesie “per la mort del Carleto Vanza, anarchic biasches”. Carlo Vanza, una delle più limpide e conosciute figure del movimento anarchico in Ticino, attivo dagli anni venti fino alla morte, è stato un esempio e maestro anche per le nuove leve post-sessantotto. In questi anni, Conti -Rossini sostiene attivamente gli sforzi di alcuni allora ancor giovani compagni ticinesi per la rinascita del movimento libertario in questa regione. Il 5 giugno 1992, dedica “Ai compagni del Circolo Carlo Vanza” una copia della sua autobiografia, augurando “un proficuo lavoro sempre carico d'amore per il nobile ideale da lui (Carlo Vanza) vissuto e propagandato. Fraternamente, Angelo”. Grazie alla sua donazione delle placche originali delle litografie di Erich Mühsam alla fondazione Leon Hirsch, nel 1984, è stata possibile una riedizione della rarissima cartella di Mühsam intitolata Handzeichnungen und Gedichte. Inoltre, con il ricco materiale d'archivio in suo possesso potè dare un prezioso contributo al catalogo della grande esposizione dedicata all'esperienza comunitaria del Monte Verità, tutt'oggi di grande interesse per il nostro movimento.


FONTI:

GB / Scheda di Peter Schrembs, in Bollettino Archivio G. Pinelli, No 2, Milano




CRONOLOGIA: