COLOMBO Filippo Manovale ferroviario, commerciante, meccanico, venditore ambulante
Gallarate (Varese - Italia) 22.8.1899 da Giuseppe e Maria Clerici - Milano 8.5.1969.
Combatte nella Grande Guerra, e viene condannato nell'aprile 1919 dal Trib. militare ad 1 anno di reclusione per un furto all'arsenale militare. Dal 1919-1920 come ferroviere è iscritto al Sindacato rosso di Bologna. Emigra in Svizzera nell'ottobre 1921 ma viene espulso dopo 6 giorni ed espatriato via Chiasso, trattenuto a Como e quindi rimpatriato a Gallarate. Sempre nel 1921 emigra in Germania a Colonia per 4 mesi, Olanda ed in seguito in Belgio da dove viene espulso e rimpatriato. Detenuto per 20 giorni (o 4 giorni?) per l'attentato al teatro Diana di Milano, gli sequestrano in casa materiale anarchico, viene prosciolto da ogni accusa. Espatria nel 1922 a Dresda, dal 1923 in Colombia dove viene arrestato nell'agosto 1927 a Tolua "mentre svolgeva attiva propaganda bolscevica", detenuto per 2 mesi a Cali, poi si reca a Panama da dove viene espulso nel gennaio 1928 per i suoi principi "comunisti". Fermato a Genova appena sceso dal piroscafo "Orazio" e convocato dalla polizia di Varese dichiara di essere un ammiratore di Tolstoj: "rifuggo dalla violenza perché ho fede nella evoluzione dei popoli solo col progresso naturale" (24.1./15.2.1928). Nel 1928 ed arrestato perché sospettato di essere uno degli autori dell'attentato al re: assolto nel 1929 per insufficienza di prove e viene iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. In questo periodo lavora come venditore ambulante. Nel 1931 arrestato e confinato a Ponza per 5 anni dove aderisce al gruppo anarchico dei confinati. Nel 1935 condannato a 8 mesi di carcere per proteste collettive, condanna prolungata fino a marzo 1937. Scarcerato, nel 1937 partecipa alla guerra di Spagna con i garibaldini della 12 Brigata internazionale [miliziano]. Nel 1939 risulta detenuto in un campo francese a Argèles, dove fa parte del Gruppo "Libertà o Morte", composto da 117 libertari. Viene segnalato a Perpignano nel gennaio 1940. Dopo la liberazione contribuisce alla ripresa dell'attivtà del movimento anarchico, in cui risulta "sempre costante e generoso".
FONTI: GB // DBAI // info del genero Gianni Pezzoli del gennaio 2014 - Archivio centrale dello Stato, Roma // Umanità nova 14.6.1969: info di Alessandro Pellegatta //
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