CINI Francesco Ferdinando
Commerciante
Livorno 12.3.1857 da Vincenzo e Carola Antonelli – Livorno 19.3.1943 (o 1933)
Coniugato con Assunta Giuntoli, figli: Emilio, Spartaco, Armando
Si stabilisce ad Alessandria d'Egitto, entra in contatto con Cipriani e con l'emigrazione politica italiana ed è considerato il "capo dei socialisti anarchici". Torna a Livorno nel 1883 e nel 1885 è tra i fautori della costituzione della Camera del lavoro locale. Arrestato nel dicembre '87 per un attentato alla questura, compiuto per protestare contro l'esecuzione degli anarchici di Chicago, viene prosciolto. Emigra nuovamente in Egitto, ritorna a Livorno nel 1888 ed arrestato in maggio perché colpito da mandato di cattura del Consolato d'Italia del Cairo per correità in truffa. Rilasciato in luglio, condannato nel novembre a 1 anno di reclusione, confermata nel 1889: si rifugia in Francia e partecipa al Congresso internazionale operaio di Parigi. Dimora a Parigi, poi a Tolone.
In seguito il 6 settembre 1890 passa in Svizzera e fonda a Melide TI la ditta di commercio di vini Gagliardi & Cini, insieme all’anarchico ticinese Antonio Gagliardi. Fra gli organizzatori del Congresso anarchico di Capolago TI (4-6 gennaio 1891), viene in seguito estradato [arrestato a fine dicembre 1890 per falso in documenti?] in Italia e rinchiuso nelle carceri di Como, dove sconta 1 anno di reclusione, mentre la sua famiglia apre a Lugano TI la Fiaschetteria Toscana, che serve da centro di raduno degli internazionalisti locali e da rifugio per Cipriani. Rimesso in libertà il 26 dicembre 1891, torna a Lugano, dove risulta ancora nel novembre 1892, quando chiede al Consolato italiano di Bellinzona TI di rilasciargli il passaporto.
Stabilitosi a Brescia all’inizio del 1893, l'anno seguente emigra in Inghilterra. Nel 1896 collabora al numero unico l'Anarchia dove Malatesta condanna gli atti terrosistici degli anarchici individualisti. Si reca in Egitto dove viene arrestato nell'ottobre 1898 "sotto l'imputazione di avere con altri 13 compagni ordito un complotto contro l'Imperatore Gigllielmo II". Prosciolto nel febbraio 1899, viene reimpatriato coercitivamente e deportato alle Tremiti per scontare 2 anni di domicilio coatto., ma viene liberato in giugno. Poi di nuovo è in Egitto dove continua la sua attività tra gli anarchici, manda corrispondenze a Il Libertario di La Spezia e a Il Risveglio socialista anarchico di Ginevra. Nel 1909 è segnalato fra i collaboratori de L'Idea del Cairo. Si reca Livorno nel 1924, poi a Londra dal 1929 al 1930, in seguito definitivamente a Livorno.
FONTI: GB / DBAI / Gazette de Lausanne, 30.12.1890 per il suo arresto a Lugano /
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