CLERICO Lorenzo (Laurent)
Sarto
Crosa (Vc... ora Bi) 28.4.1886 da Francesco e Rosa Fileppo - Biella 17.3.1962
In data imprecisata emigrò in Svizzera. Nel mese di novembre del 1909 risultò che risiedeva a Ginevra GE, era occupato come sarto ed era abbonato a “Volontà”: fu pertanto schedato come anarchico.
Il 26 novembre 1910 il Consolato generale di Lione comunicò che frequentava il gruppo della Scuola Moderna di Ginevra. Il 4 gennaio 1911 il Ministero pubblico federale elvetico comunicò che si era fatto notare come frequentatore degli ambienti anarchici. Nel mese di febbraio del 1912 fu identificato come uno dei partecipanti a un comizio di protesta contro la guerra italo-turca [probabilmente la riunone svoltasi il 23 novembre 1911 alla Maison du peuple di Ginevra]. Nel mese di marzo del 1914 risultò che era «uno dei principali organizzatori dell’agitazione pro Masetti», faceva parte del gruppo “Il Risveglio” e si occupava «attivamente di propaganda». In seguito fu segnalato come partecipante a varie riunioni anarchiche.
Il 23 ottobre 1917 il giudice istruttore del Tribunale militare di Torino emise nei suoi confronti un mandato di cattura per diserzione. Il 28 novembre gli fu elevata una contravvenzione per aver affisso in una pubblica via un manifesto che annunciava una conferenza di Bertoni sul diritto d’asilo (si veda anche Matteozzi).
Il 25 marzo 1919, «in seguito all’attività rivoluzionaria da lui spiegata nelle riunioni dei gruppi anarchici italiani e francesi», fu eseguita una perquisizione nel suo domicilio e in quello di «altri pericolosi sovversivi». Il 26 maggio fu arrestato (assieme a Francesco Porcelli, Giovanni Matteozzi, Marcel Lamauve, Edouard Brunet, Jules Raveau e Johann Huppa) e il giorno successivo ne fu decretata l’espulsione ma, avendo rifiutato di abbandonare il territorio della Confederazione, perché «refrattario agli obblighi militari», fu internato a Orbe VD. Il 18 giugno la Direzione generale della Ps informò la Presidenza del Consiglio dei ministri che «collaborava nella redazione nell’organo di propaganda diretto dal Bertoni».
Nel mese di novembre chiese di essere rimpatriato ma il 30, giorno precedente il previsto accompagnamento a Briga VS, si rese irreperibile. Nel mese di febbraio del 1920 fu rintracciato a Torino e sottoposto a vigilanza ma, qualche giorno dopo, emigrò in Francia, stabilendosi a Tolone. Il 26 aprile 1922 fu espulso e rimpatriato a Torino. Nel mese di luglio tornò nel Biellese, stabilendosi ad Andorno Cacciorna.
Negli anni seguenti continuò a essere vigilato, «non avendo dato prove di ravvedimento».
Risulta ancora schedato nel dopoguerra, fino al 1951.
[Anche suo fratello Giuseppe (nato il 6 giugno 1892 a Crosa, falegname) fu un militante anarchico schedato: frequentatore del “Fascio libertario”di Torino, emigrò in Francia, probabilmente nel 1916, stabilendosi a Marsiglia e poi a Hyères, dove fu considerato «uno dei più pericolosi libertari» e sottoposto a vigilanza speciale da parte del Consolato]
Il est signalé comme anarchiste et fréquente les réunions de l'Ecole Moderne qui professe des idées très avancées. Il reçoit une contravention pour avoir placardé sur la voie publique une affiche annonçant la conférence de BERTONI au sujet du droit d'asile.
FONTI: GB -ME/ Police judiciaire, Genève, 1910-1920 / Per l’arresto ed espulsione: In piena reazione, in “Il Risveglio Comunista-Anarchico”, a. XIX, n. 514, 31 maggio 1919 /
Biografia di Piero Ambrosio. Fonti: Casellario politico centrale (1909-1941), Casellario politico provinciale (1909-1951) /
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