BELTRANDI Ciro
Docente di scuola elementare, pittore edile
Imola (BO), 7.4.1900 da Antonio e Maria Rosa Frontali – Bruxelles 9.5.1941. Dapprima socialista, nel dopoguerra milita nel Movimento anarchico. Nel luglio 1921 cercando di difendersi armato contro dei fascisti, viene arrestato e condannato ad alcuni mesi di detenzione. Nel maggio 1924 viene condannato a 9 mesi per lesioni, pena amnistiata. Le persecuzoini e la disoccupazione lo inducono nel 1926 a emigrare clandestinamente dapprima in Francia, poi a Mosca e a Odessa (1927). Dal 15 aprile 1928 risulta residente a Ginevra GE, continuando l’attività militante, lavorando presso Puthon, impresario. Malato di tbc è frequentemente ricoverato in ospedali e sanatori svizzeri: parte delle spese sono a carico del dispensario di Ginevra, il restante è garantito dalla solidarietà dei compagni. Infatti viene accolto/sostenuto nel 1929-1930 dai compagni di Ginevra "nuovamente alle prese con il male che la vita piena di disagi gli procurò", il gruppo anarchico di Zurigo assume le spese per la cura nel sanatorio di Digne nella Provenza, lanciando una sottoscrizione a tutti i compagni in Svizzera. A Chambery (Francia) collabora anche con Giustizia e Libertà, ed evita l'espulsione dalla Francia solo a causa delle pessime condizioni di salute. Nei primi del 1931 si incontra con Giuseppe Tinti, Giulio Conte e Rondolfo Vella per cercare di risolvere la polemica fra le redazioni del foglio stalinista svizzero Falce e martello e il Risveglio, a proposito della posizione politica dei Vella. Nel 1931 è nuovamente a Ginevra, dove secondo la polizia italiana si trova in casa del compagno Bertoglio. Il Dipartimento di giustizia e polizia ginevrino chiede invano l'espulsione dal territorio svizzero, ma sarà espulso solo dal Canton Ginevra nel 1933. Il 30.12.1935 è presente al Convegno di Chambery, convocato da Luigi Bertoni, e al quale presenziano tra gli altri Giuseppe Tinti, Guido Polidori, Randolfo Vella, Savino Fornasari, nel corso del quale si dibatte sulla opportunità di creare accordi con altri schieramenti anfascisti e su come rispondere agli inviti del PCDL per coordinare l'attività antifascista in Italia. Alla fine del 1936 parte per la Spagna, occupandosi di propaganda libertaria, ma nel febbraio 1937 è costretto dalle persecuzioni staliniste ad abbandonare Barcellona; con Giuseppe Tinti vengono segnalati in Svizzera e in Savoia a bordo di un'auto, proveniente dalla Spagna, carica di libri di propaganda anarchica. Poi si stabilisce in Francia, a Chambery. Il suo nome appare in un lungo elenco del novembre 1937 (copia -sottratta) dell'anarchico Giuseppe Pasotti che la Divisione di polizia politica italiana invia alla Divisione Affari Generali e Riservati. Espulso dalla Francia nel 1938, si rifugia a Bruxelles, nel 1939 è ricoverato in un sanatorio nei pressi di Bruxelles, dovrebbe lasciare il Belgio, tuttavia dall'aprile 1940 risulta nell' Hospice della capitale. FONTI: GB // ME / DBAI / Lettera dell'Ufficio di corrispondenza degli anarchici italiani in Svizzera, Zurigo, a Carlo Vanza di Biasca (inizio anni Trenta), riguardante l'aiuto per il suo stato di salute, Fondo CCV Locano / Divisione polizia politica (italiana - in Francia) alla Div. affari generali e riservati, 26.11.1937 / Police judiciaire, Genève, 1928-1933 / Risv. 5.11.1938, 19.11.1938, 31.12.1938 /
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