SARTINI Giuseppe
Imbianchino
Grosseto 9.1.1876 da Antonio e Adelaide Ginanneschi - Bologna, gennaio 1957
Avvicinatosi all'anarchismo in giovane età, agli inizi del secolo è considerato "uno dei capi del partito" nel grossetano. Assume la segreteria della Camera del lavoro di Carrara, che affronta duri scontri con il padronato. Nell'agosto 1910 si stabilisce a Bologna, dove al fianco di Borghi si dedica ad una intensa propaganda anarchica, avendo sempre come punto di riferimento il sindacalismo rivoluzionario, antistatale e antiautoritario. Imputato insieme con tutta la redazione de L'Agitatore di istigazione a delinquere e di apologia di reato a mezzo stampa, in un primo tempo riesce a sottrarsi all'arresto, ma poi si presenta spontaneamente nell'aprile 1912 alla Corte d'assise di Bologna per il processo.
Condannato a 13 mesi e 22 giorni di detenzione, si dà nuovamente alla macchia e ripara a Lugano TI, dove rimane fino agli inizi del 1913, quando approfitta di un'amnistia e rientra a Bologna, riprendendo la sua attività di propagandista.
Alla fine dello stesso anno assume l'incarico di segretario della Camera del lavoro di Piacenza, poi e alla testa dello sciopero generale di protesta del giugno 1914 (Settimana rossa). Tra i più tenaci oppositori della linea interventista di De Ambris, Corridone e Masottti, diventa segretario amministrativo dell'USI a Bologna. Arrestato con l'intero comitato permanente dell'USI nel 1919. Corrispondente di Umanità Nova e nell'aprile 1920 presiede il Congresso regionale emiliano-romagnolo dell'UAI. Nel marzo 1922 partecipa al IV Congresso dell'USI a Roma, ma dopo l'avvento del fascismo al governo si ritira dalla politica attiva. Viene costantemente sorvegliato.
FONTI: GB / DBAI / Verzeichnis von Anarchisten..., agosto 1912, E21/14565, info di WP /
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