TOSCA Giuseppe
Muratore
Borgonovo Val Tidone (PC) 22.3.1886 da Emilio e Ermelinda Betta – (prob a Savigny-sur-Orge - Francia) settembre 1946.
Emigrato giovanissimo in Svizzera, durante la prima guerra è dichiarato disertore in quanto continua a risiedere e lavorare in Svizzera (Berna, forse anche a Zurigo).
Coinvolto nel 1918 per l’affare delle bombe di Zurigo, rimane per alcuni mesi in detenzione preventiva (l'accusa viene tolta nel marzo 1919, prima del processo), poi per alcune settimane è ricoverato in una casa di convalescenza a Mendrisio TI [forse l'Ospedale neuropsichiatrico??] ed infine espulso nel 1919. "Era stato così maltrattato dal famigerato Heusser [procuratore federale] da averne scossa la mente per un certo tempo" (Risv. ottobre 1946).
In effetti, incontrandolo a Milano, Malatesta in una lettera a Bertoni, comunica che "soffre di disturbi mentali"... sostiene di essere stato sottoposto a uno "strumento elettrico che gli applicarono al capo nelle prigioni" (lettera di Malatesta a Bertoni del 1920 a cui chiede il suo avviso).
Segretario della Lega dei muratori di Borgonovo, in corrispondenza con Malatesta, sostenendo a più riprese, anche con contributi volontari, la rivista Pensiero e Volontà.
Emigra in Francia nel 1926 a Savigny-sur-Orge dove convive con Bianca, nipote di Felice Vezzani. In questi anni contatta Giuseppe Peretti di Bellinzona /TI affinché questi possa recarsi al suo villaggio di Borgonovo presso la sorella [senza scrivere i motivi]. Diffusore del Risveglio di Ginevra.
Direttore della Cooperativa edile di Sartrouville fondata da esuli italiani, risulta aderente alla LIDU. Nel 1933 partecipa alla costituzione della Federazione anarchica dei profughi italiani e l'anno dopo entra nel comitato di amministrazione del periodico della federazione, Lotte sociali (1933-1935). Nel 1936 collabora al Comité Espagne Libre. Nell'ottobre 1940 è inserito nelle liste di anarchici italiani residenti in Francia che la polizia italiana passa a quella tedesca, perché siano arrestati ma, a differenza di altri, riesce a sfuggire alle ricerche.
Nel 1946 ritorna provvisoriamente a Borgonovo val Tidone, probabilmente in visita ai parenti, poi rientra a Savigny, "dove s'era costruito da anni una casetta", sempre attivo nel movimento.
"Un tempo individualista, è poi diventato amicissimo di Gagliardi [Antonio] e quindi anche di me" (Lettera di Bertoni a Fabbri, 1927).
FONTI: GB / DBAI / Lettera s.d. di Giuseppe Tosca (a firma Pino) a Giuseppe Peretti, CCV Locarno / Lettera di Malatesta a Luigi Bertoni del 22.4.1920 - IISG / Lettera di Bertoni a Fabbri, 1927 - IISG / Decreto d'accusa del 5.3.1919 - affare delle bombe di Zurigo / Risv. ottobre 1946, No 144 per la morte /
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