Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 24/10/2024 - 18:04

FILTRI:  Solo Donne  Solo di passaggio  Solo collaboratori dall'estero  Solo non anarchici  Solo non identificati  ultime modifiche 
Cantoni:
 AI AR AG BL BS BE FR GE JU GL GR LU NE
 NW OW SG SH SO SZ TI TG UR VS VD ZG ZH
inverti selezione cantoni     vedi sigle

AI Appenzello interno
AR Appenzello esterno
AG Argovia
BL Basilea campagna
BS Basilea città
BE Berna (anche città - capitale)
FR Friborgo (anche città)
GE Ginevra (anche città)
JU Giura
GL Glarona
GR Grigioni
LU Lucerna (anche città)
NE Neuchâtel (anche città)
NW Nidwaldo
OW Obwaldo
SG San Gallo (anche città)
SH Sciaffusa (anche città)
SO Soletta (anche città)
SZ Svitto (anche città)
TI Ticino
TG Turgovia
UR Uri
VS Vallese
VD Vaud
ZG Zugo (anche città)
ZH Zurigo (anche città)
    A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z tutto       Crea un PDF 

SOLIERI Vito

Barbiere



coiffeur



Castel S.Pietro Terme (BO) 28.1.1857 da Severino e Maria Domenicali - Union City (USA) il 25.12.1923

A 17 anni partecipa al moto internazionalista dell'agosto 1874, catturato, viene assolto nel 1876 dal Tribunale di Bologna dopo quasi 2 anni di carcere preventivo. È tra gli artefici della ripresa dell'internazionalismo italiano, in seguito al ripiegamento causato dalla fallita insurrezione. Nel luglio partecipa per la sezione imolese al Congresso regionale costituente della Federazione delle Romagne e dell'Emilia. Nel 1877 la Sezione imolese dell'AIL incarica Solieri e Castellari come referenti: i contatti con la Svizzera e, per via dei moti del Matese, con la Campania.
Nel 1878 si rifugia in Svizzera per non prestare servizio militare: da quell'anno risulterà sempre ricercato dalle forze dell'ordine italiane quale disertore, ma il barbiere anarchico non tornerà più in Italia. Risiede a Lugano /TI e a Ginevra, frequentando l'ambiente dei fuorusciti italiani, fra cui Errico Malatesta, Carlo Cafiero e Anna Kuliscioff, compagna dell'amico Andrea Costa. Nel 1879 viene distribuito un manifesto inneggiante a Passannante e al suo tentato regicidio: Solieri accusato di essere uno degli autori, viene espulso dalle autorità elvetiche il 29.4.1879 assieme a Malatesta, Luigi Mercatalli di Alfonsine, Sebastiano Casadio (detto Cavina) di Faenza e agli imolesi Francesco Ginnasi e Alfonso Danesi*.
Si rifugia dapprima in Francia, poi a Londra, conoscendo Cipriani, Malato, Kropotkin con i quali collabora. Resta sempre in contatto col movimento in Italia, distiguendosi per le sue feroci critiche alla svolta parlamentarista di Costa. È anche il primo firmatario di un manifesto dell'ottobre 1883 intitolato "Agli amici di Romagna", dove i gruppi anarchici italiani di Londra, Nizza, Parigi, Marsiglia, Cairo, Alessandria, Barcellona e New York definiscono Costa un "vilissimo individuo sostenitore della monarchica italiana". Collabora a diverse testate italiane. Nel 1887 si trasferisce a New York, amico di Ciancabilla, da cui progressimamente prenderà le distanze a causa dell'intransigenza antiorganizzatrice assuna da quest'ultimo. Sempre sulla breccia fino alla morte.


Vito Solieri, qui avait fréquenté l’école élémentaire, avait participé à l’âge de 17 ans à l’insurrection du 8 août 1874 où il avait été capturé avec la colonne d’insurgés d’Imola se dirigeant vers Bologne. Après deux ans de prison préventive, il fut finalement acquitté en 1876 par le tribunal de Bologne.

Avec Antonio Cornacchia et Antonio Castellari, il fut le signataire le 25 juin 1876 de la circulaire de la section d’Imola de l’AIT appelant les ouvriers à réorganiser le mouvement. Le 16 juillet il participa au 2ème congrès régional de la Fédération d’Emilie Romagne et l’année suivante fut nommé avec Castellari délégué de la section d’Imola à la Fédération.

Insoumis au service militaire, il se réfugia en 1878 en Suisse où il allait résider à Lugano et Genève où il allait se lier à plusieurs compagnons dont E. Malatesta, Carlo Cafiero avec qui il restera ami toute sa vie, et Anna Kuliscioff la compagne d’Andrea Costa. En 1879 il distribua un manifeste de soutien à la tentative de régicide de Passanante ce qui lui valut d’être expulsé de Suisse le 29 avril avec notamment Malatesta, Luigi Mercatalli, Sebastiano Casadio, Francesco Ginnasi et Alfonso Danesi.

Il se réfugia alors en France puis à Londres


FONTI:

GB // DBAI / Decreto di espulsione del Consiglio federale del 29 aprile 1879 / ME /




CRONOLOGIA: