SCHICCHI Paolo
Collesano (PA) 31.8.1865 da Simone e Michelangela Dispensa - Palermo 11.12.1950.
Nel 1889 si reca a Parigi, dopo aver disertato l'esercito, incontrando Cipriani, Galleani, Francesco Saverio Merlino, ecc., poi si rifugia a GInevra, dove risulta dal 1.07.1891. Qui, pubblica 2 numeri di Pensiero e dinamite (18.7.1891-28.7.1891) e 2 numeri e 2 supplementi (un terzo è sequestrato in bozze) de La Croce di Savoia (8.8.1891-25.8.1891), violentissimi contro Casa Savoia e contri i “pontefici” dell'anarchismo (Malatesta, Merlino, Cipriani e Gori) che ritiene responsabili della mancata insurrezione del maggio e della debolezza del movimento anarchico davanti alla repressione. Le sue posizioni provocano in Italia la nascita di due schieramenti, dei “primomaggisti” e degli “antiprimomaggisti”, i quali ultimi contestano con successo il tentativo di rifondare il partito anarchico nato a Capolago. Il suo linguaggio colorito e intemperante, seppur infarcito di citazioni letterarie, scatena dure reazioni nei suoi confronti e le accuse di “personalità” e di “provocazione” che egli rintuzza raddoppiando gli attacchi e specificando che “tutto ciò che riguarda più o meno davvicino la lotta che si combatte, ogni rapporto dell'individuo coi principi che professa, esce dal campo delle personalità ed entra in quello delle idee”. La legazione italiana a Berna segnala la pubblicazione (in part. l'antimilitarismo) alle autorità, richiedendo l'interdizione del titolo e l'espulsione del redattore. L'ultimo numero di La Croce di Savoia viene sequestrato in tipografia e Schicchi espulso dalla Svizzera l'11 settembre 1891 per aver “abusato di questo soggiorno in Svizzera per eccitare con la stampa, al rovesciamento violento dell'ordine stabilito, preconizzando l'assassinio, l'incendio, il saccheggio e il furto".
“Perché la rivoluzione sociale trionfi completamente, bisogna distruggere per intero questa razza di assassini, che chiamasi borghesia... Scanneremo quello che troveremo con le armi in mano, butteremo giù dai balconi o faremo affogare nel mare i vecchi, le donne e i bambini, tanto per non insudiciarsi le mani nel loro sangue appestato” (da Pensiero e Dinamite, 18.7.1891).
Parte da Ginevra il 12 settembre (sospettato, proprio il 12 di aver tentato di uccidere con un colpo di pistola l'ispettore di polizia ginevrino) via Annemasse, Marsiglia, e riprende la polemica a Barcellona pubblicando un giornale trilingue italiano, francese, spagnolo El porvenir anarquista. Condannato in Italia nel 1893 a 11 anni di carcere, processato nel 1923, condannato nel 1931 dal tribunale fascista, liberato dal confino nel 1937, riprende l'attività dopo la Liberazione.
FONTI: GB // DBAI / Decreto di espulsione del Consiglio federale dell11.9.1891 / Pensiero e dinamite citato / Journal de Genève 7.10.1892 per i sospetti di aver cercato di uccidere l'ispettore ginevrino /
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