RIZZA Roberto (ps: PEREGO Antonio, SICHLICH Giuseppe) Commesso elettricista
Saltara (PU) il 15.4 .1893 da Mario e Maria Benilde Fulvi - Milano il 14.9.1939.
Arrestato nel 1911 "perché voleva partecipare a una manifestazione anarchica di protesta contro la detenzione della nota Maria Rygier". In seguito entra a far parte del Fascio libertario milanese, sorto nell'ottobre 1912. Nel 1913 è incriminato per un articolo su Antonio Moroni pubblicato nel Rompete le file!. Chiamato alle armi alla fine del 1913 presta servizio a Benevento, ma allo scoppio della guerra viene inviato al Fronte, dove viene ferito ad un braccio. Nel febbraio 1916 si allontana per ignota destinazione ed è dichiarato disertore: viene arrestato il 1. aprile a Cannobbio mentre tenta di passare il confine ticinese in compagnia di Misefari.
Tradotto dai carabienieri in zona di guerra, nel gennaio 1917 diserta nuovamente e viene rintracciato l'anno successivo a Zurigo. Anche questa volta la polizia gli attribuisce dei falsi nomi: Antonio Perego e Giuseppe Siglich. Arrestato inizialmente per aver ricevuto dal Risveglio un pacco di duecento esemplari del quadro La Marseillaise, da distribuire a Zurigo ZH per il Primo Maggio ed inserito in un primo tempo in una lista di persone coinvolte per l'affare delle bombe di Zurigo, viene scarcerato senza processo dopo 6 mesi con Abbate Oreste, Luigi Coretti, ed epulso in Germania. Rientrato in Svizzera perché non aveva trovato occupazione, viene nuovamente arrestato e condannato a 2 mesi di prigione a Kaltbach per rottura del bando. Scarcerato nell'ottobre 1919 (sua lettera del 23.10.1919 al Rév. dell'8.11.1919).
Rientrato in Italia, a Milano, nell'ottobre 1919, gestisce una piccola officina elettrica, diventa redattore responsabile di Umanità Nova dopo l'arresto del gerente Dante Pagliai. Nel febbraio 1921 viene coinvolto nell'istruttoria per "cospirazione contro i poteri dello stato" (incriminato accanto a Virgilia d'Andrea, Carlo Frigerio, Nella Giacomelli, Luigi Fabbri, Pasquale Binazzi, ecc). Assolto come tutti per insufficienza di prove, viene nuovamente arrestato per presunta complicità con gli attentatori del Diana, ma viene rilasciato alla fine di settembre come estraneo al fatto. In seguito, pur continuando a professare "idee anarchiche, non esplica alcuna propaganda né attività", gestendo con il fratello un negozio di materiale elettrico. FONTI: GB // DBAI // Rév. 11.10.1919- 8.11.1919 / Risv. 25.10.1919 - 20.12.1919 //
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