Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 16/11/2024 - 16:52

FILTRI:  Solo Donne  Solo di passaggio  Solo collaboratori dall'estero  Solo non anarchici  Solo non identificati  ultime modifiche 
Cantoni:
 AI AR AG BL BS BE FR GE JU GL GR LU NE
 NW OW SG SH SO SZ TI TG UR VS VD ZG ZH
inverti selezione cantoni     vedi sigle

AI Appenzello interno
AR Appenzello esterno
AG Argovia
BL Basilea campagna
BS Basilea città
BE Berna (anche città - capitale)
FR Friborgo (anche città)
GE Ginevra (anche città)
JU Giura
GL Glarona
GR Grigioni
LU Lucerna (anche città)
NE Neuchâtel (anche città)
NW Nidwaldo
OW Obwaldo
SG San Gallo (anche città)
SH Sciaffusa (anche città)
SO Soletta (anche città)
SZ Svitto (anche città)
TI Ticino
TG Turgovia
UR Uri
VS Vallese
VD Vaud
ZG Zugo (anche città)
ZH Zurigo (anche città)
    A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z tutto       Crea un PDF 

PACINI Isaia Santo

Sarto, proprietario di una sartoria




Pistoia 7.8.1856 da Geremia e Lavinia Lucciconi – Pistoia 7.8.1922.

Nel 1884 è condannato a 15 mesi di detenzione dal Tribunale di Roma per aver redatto, stampato e reso pubblico un manifesto contro l'arresto di Malatesta e Merlino.

Per evitare la condanna con la famiglia in ottobre si rifugia a Lugano /TI, dove dopo un periodo alle dipendenze della Sartoria Fumagalli, apre una propria fortunata sartoria. Per questa ragione, pur ottenendo nel 1887 l'amnistia, decide di rimanervi. Continua l'attività anarchica, collaborando negli anni 1887-1888 al giornale socialista luganese Il Lavoratore e animando un piccolo gruppo anarchico locale. Nel gennaio 1891 è tra gli organizzatori del Congresso anarchico di Capolago e nello stesso periodo animatore del Circolo di studi sociali Humanitas. Il 26.4.1891 si distingue a Como come focoso oratore in un comizio socialista sciolto con la forza dalla polizia: verrà denunciato alle autorità italiane. Nel giugno 1891 Malatesta verrà arrestato a casa sua: apparirà come teste al suo processo. Negli anni successivi funge da punto di sostegno degli anarchici costretti a fuggire dalle repressioni crispine, corrisponde con Malatesta e Merlino e anima conferenze. Nel 1894 accoglie Pietro Gori a Lugano e assiste i numerosi rifugiati giunti in Ticino.
Espulso preventivamente dalla Francia il 23.7.1894.
Nel gennaio 1895 assieme a Gori e ad altri anarchici, è accusato di aver abusato del suo soggiorno in Svizzera per fare propaganda anarchica e di essere co-autore di un manifesto anarchico clandestino introdotto in italia. Sfugge al primo decreto federale di espulsione, (Gori ed altri saranno espulsi con decreto del 29.1.1895) ma su istigazione delle autorità italiane e nonostante un avviso contrario del Governo cantonale ticinese è incluso nella seconda serie di espulsioni con decreto del 15.2.1895 (con Majocchi, Losi, Boffa Arturo, Bianchi Santino).

Nell'aprile 1895 è rintracciato a Strasburgo e nell'estate dello stesso anno si stabilisce a Londra, sebbene moglie e figli continuano l'attività sartoriale a Lugano. Nel 1895 con Cini e Malatesta, collabora alla pubblicazione de L'Anarchia, numero unico pubblicato a cura di un gruppo socialista anarchico, in cui si condannano gli atti terroristici compiuti in Europa in quegli anni da esponenti anarchci individualisti. A Londra apre una sartoria. Si stabilisce nel 1911 a Parigi, aprendo un laboratorio di sartoria. Nel 1915 si trasferisce con la famiglia (moglie e 5 figli) a Nizza e nel 1919 ritorna a Pistoia.


FONTI:

GB // DBAI / Decreto di espulsione del Consiglio federale del 15 febbraio 1895 / Gazzetta ticinese 18.2.1895 /




CRONOLOGIA: