LUDOVICI Domenico (Domingo, Dom, D.L.)
Scalpellino, tagliatore di vetro, venditore di commercio
Tailleur de pierre puis de verre, vendeur.
Cagli (PU) 2.9.1884 da Francesco e Adele Giovannini - Ginevra 14.4.1950. Sposato con Vittoria Mascellini. Nel 1904 (o 1905?) per propaganda antimilitarista viene tradotto davanti alla compagnia di disciplina. Emigra per alcuni mesi in Francia, poi rientra in Italia e il 27 settembre 1908 partecipa al congresso interprovinciale anarchico di Pergola. Nel maggio 1909 giunge con la moglie a Saint-Blaise /NE dove organizza un gruppo libertario. Nel 1912 risulta a Neuchâtel, dove viene invitato Armando Borghi per una conferenza. Dal 1917 si stabilisce a Ginevra con la famiglia (figli: Brenno 1911, Sergio, figlia Ferrère 1910), dove avvia un laboratorio di vetri per orologi e frequenta le riunioni settimanali del gruppo del Risveglio di Luigi Bertoni, con il quale stringe una duratura amicizia. Si reca a Parigi alla fine degli anni ’20 lavorando come rappresentate di prodotti alimentari, pur conservando il domicilio e il laboratorio ginevrino. Alla fine del 1929 sarà proprio Ludovici ad accompagnare Berneri ed Ermanno Menapace (agente OVRA) nella sede della Società delle Nazioni. In stretto contatto con Carlo Frigerio e Randolfo Vella nasconde in casa sua Evangelisti, ha contatti con numerosi anarchici italiani in Francia. Il 4 gennaio 1930 la polizia, su richiesta del procuratore generale della Confederazione - Stämpli - perquisiscono il domicilio dell'anarchico Bertoni a Ginevra, sottraendo una voluminosa corrispondenza, e persino un revolver. Bertoni dopo un interrogatorio viene rilasciato; la seconda perquisizione è presso Ludovici, e trovano un'abbondante corrispondenza dello stesso con anarchici stranieri: lungamente interrogato fino alle 2 h del mattino sarà poi rilasciato. Sarà poi la volta del dom. di Randolfo Vella: assente, sarà la moglie ad aprire agli sbirri... Nell'aprile 1931 è a Marsiglia per vedersi con Zavattero, nel giugno seguente, insieme a Vella, accompagna Machno durante il suo soggiorno parigino. Membro della LIDU, partecipa con altri esuli (dalla Svizzera vi sono anche Attilio Bulzamini, Giuseppe Spotti, Guido Rusconi) ad un incontro in cui i gruppi anarchici della regione parigina procedono alla trasformazione strutturale dell'UCAPI (Unione comunista anarchica profughi d'italia) nella FAPI (Federazione anarchica profughi italiani – organizzazione di “sintesi” fondata nel novembre 1933, evoluzione della UCAPI, ma che avrà vita breve: circa 1 anno, logorata dai constrasti di diverse correnti). A Ginevra, collabora al Risveglio anarchico soprattutto dalla Guerra di Spagna in poi, con lo pseudonimo di Domingo, Dom o D.L.. Infatti, nel luglio 1936 si reca in Spagna, partecipando come miliziano nella Sezione italiana della Colonna Ascaso, combattendo al Monte Pelato, (perde un occhio e tre dita di una mano), poi è a Port-Bou nel comitato di investigazione politica della FAIb, in seguito gli è assegnato il compito quale commentatore a radio Barcellona per la CNT/FAIb fino alle giornate tragiche del maggio 1937. Coabitava con Berneri, Barbieri (assassinati dagli stalinisti), Gozzoli, Fantozzi, Bonomi, Mastrodicasa. In questo periodo oltre al Risveglio/Rév collabora pure ad altre testate come Tierra y libertad, Solidaridad obrera, Guerra di classe (che dirigerà con Aldo Aguzzi dopo la morte di Berneri), L'Adunata dei refrattari, il Martello. Nell'autunno del 1937 rientra in Svizzera, nel gennaio 1938 è a Parigi per pochi giorni (sotto falso nome di Martin), poi a Perpignano insieme a Gozzoli, e raggiunge nuovamente Barcellona con Pio Turroni, dove risiede dal febbraio (o aprile?) 1938. Con Pio Turroni nel luglio 1938 progetta un attentato contro Mussolini, previsto ad agosto a Rimini. Lasciata la Catalogna nel febbraio 1939, viene internato nel campo di Argèles-sur-Mer, dove risulta nel gruppo libertario "Libertà o Morte", in seguito probabilmente in fuga a Grenoble e infine rientra definitivamente a Ginevra (probabilmente già nel 1940), dove continua la sua collaborazione al Risveglio. Nel novembre 1945 si reca a Milano alla sede della Federazione Anarchica lombarda, poi ad una riunione del Consiglio generale della FAI, come delegato dei gruppi italiani in Svizzera, poi a Bologna, Fano, Roma dove rivede Borghi. Il 16-20.3.1947 delegato, insieme a Spartaco Camponovo, dei Gruppi anarchici di lingua italiana in Svizzera al I Congresso nazionale della FAI a Bologna. Pure delegato al III Congresso nazionale della FAI a Livorno deI 23-25.4.1949 dei Gruppi anarchici italiani in Svizzera, insieme a Domenico Bedoni e Ugo Angelini. Tra gli oratori ai funerali di Luigi Bertoni, il 22.1.1947; poi membro di redazione del Rév. anarchiste. Al suo funerale (crematorio) il 17 aprile 1950 prende la parola A. Amiguet. CPC Roma: emigrato in CH, segnalato dal 1907 al 1944, vi è una scheda biografica, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 2873. [il figlio Brenno, 1911, nato in Svizzera, anarchico, dimorante a Cagli, venditore di libri e giornali, tipografo, viene confinato in Italia].
Né à Cagli (Pouilles, Italie) le 2.9.1884, mort à Genève le 14.4.1950. A vingt ans, Domenico Ludovici qui se revendiquait anarchiste fut envoyé à l’armée dans une compagnie disciplinaire. De décembre 1907 à juillet 1908 il émigra en France pour des raisons professionnelles, puis rentra en Italie où le 27 septembre il participa au congrès interprovincial anarchiste de Pergola. En mai 1909 il émigra en Suisse à Neuchâtel où il organisa un groupe libertaire et allait alterner les séjours entre ce pays et l’Italie. Pendant la première guerre mondiale, et bien qu’il ait revendiqué avoir été déserteur (cf. Il Martello, août 1938), il fut plus vraisemblablement insoumis. Il vécut depuis 1917 à Genève où il ouvrit un atelier de verre pour l’horlogerie, et participa aux réunions du Groupe du Réveil autour de Luigi Bertoni, auquel le lia une amitié durable. En 1929 il allait à Paris et à la fin de l’année accompagnait C. Berneri et Ermano Menapace – ce dernier était en fait un agent de la police secrète fasciste OVRA – au siège de la Société des nations où, selon la police, ils auraient eu l’intention de commettre un attentat contre la délégation italienne. Bien qu’étroitement surveillé par l’OVRA, Domenico Ludovici n’allait plus cesser de se déplacer entre la Suisse et la France pour organiser le mouvement libertaire. A l’été 1931 il rencontra avec Randolfo Vella le compagnon ukrainien Nestor Makhno à Paris. Il fut délégué les 11-12 novembre 1933 au congrès anarchiste des réfugiés italiens qui se tint à Puteaux et où fut fondée la Federazione anarchica dei profughi italiani qui édita le journal Lotte Sociali (Paris, 8 numéros du 15 décembre 1933 à février 1935). En 1936 il fréquentait à Genève le cercle libertaire L’Aurore et participait à la réunion de fonds pour financer l’antifascisme en Italie. En août 1936 il partit comme volontaire en Espagne et combattit dans la section italienne de la colonne Ascaso (dirigée par Carlo Rosselli) sur le front de Huesca où il fut blessé, perdant un œil et trois doigts d’une main. Il fut ensuite membre de la commission de contrôle de la FAI à Port Bou, puis speaker des émissions italiennes de la radio CNT-FAI de Barcelone ainsi que l’un des représentants avec Celso Persici et V. Gozzoli de l’Union Syndicale Italienne (USI) au siège du comité régional catalan de la CNT-FAI. Il fut à cette époque le correspondant en Espagne du Réveil de Genève et collabora sous les pseudonymes de Dom et Domingo à Solidaridad Obrera, Tierra y Libertad et Guerra di Classe (dont, après l’assassinat de Berneri par les staliniens, il fut le directeur avec Aldo Aguzzi) ainsi qu’à Il Martello et L’Adunata dei Refrattari publiés aux Etats-Unis. Il rentra en Suisse en automne 1937. En janvier 1938, sous la fausse identité de Martin, il se rendit à Paris et à Perpignan avec Gozzoli dans l’intention de regagner Barcelone. Refoulé à la frontière par les carabiniers républicains, il parvint toutefois à rejoindre la Catalogne en avril. Exilé en France lors de la retirada de février 1939, il fut interné au camp d’Argelès-sur-Mer où il était membre du groupe Liberta o morte. Après s’être évadé du camp, il retourna à Genève où il allait rester pendant toute la durée de la guerre et se consacrer à la diffusion de la presse libertaire et clandestine. En novembre 1945, il alla en Italie comme délégué des groupes italiens de Suisse au congrès de la Fédération Anarchiste Italienne. Il participa également aux congrès de la FAI à Bologne (16-20 mars 1947) et de Livourne (23-25 avril 1949). Le 22 janvier 1947 il fut l’un des orateurs aux funérailles de L. Bertoni. Domenico Ludovici fut jusqu’à son décès, survenu à Genève en avril 1950, membre de la rédaction du Réveil anarchiste. FONTI: GB / ME / DBAI / police judiciare Genève 1923-1940 / Risv. 22.8.1936: sua lettera del 6.8.1936 da Barcellona / Fabrizio Giulietti, "Il movimento anarchico italiano contro il fascismo, 1927-1945", Lacaita 2004 / Filgueiras / "I Congressi della FAI "/ Rév. 1.5.1950 / Risv. 1.5.1950 / Era Nuova 15.5.1950, Nino Napolitano / Era Nuova 1.6.1950, Giovanna Berneri / Risv. gennaio 1945, No 128 a firma Domingo sulla visita in Italia / Bollettino Archivio Pinelli, No 39, giugno 2012 Amedeo Bertolo - per il progetto attentato con Pio Turroni / Le Nouvelliste, 5.1.1930 / vedi anche sua intervista a E. Goldman in Spagna: https://marxists.catbull.com/espanol/goldman/1937/001.htm /
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