KRAVCINSKI / Krastchinski Sergej Michajlovic (ps: Rublev - Stepnjak - Stepniak)
Agronomo, boscaiolo, giornalista, scrittore, traduttore
Novij Staradub 1.7.1851 da Michail e Liubov Jakoulena Levinsky - Londra 23.12.1895.
Proveniente da una brillante scuola cospirativa come quella dei populisti russi: "...della Zemlja i Volja [Terra e libertà] ne fu una delle incarnazioni più tipiche e più belle..." (Venturi).
Diffonde nella scuola militare di cui fa parte il Narodnoe delo, redatto a Ginevra da Bakunin e Zukovski nel 1868. Svolge attività politica in campagna, ma anche a Pietroburgo tra gli operai agli inizi degli anni '70 e dove fa parte con Kropotkin del Circolo Ciakoski già dal 1872. Poi si stabilisce a Kazan, lavora come boscaiolo e propaganda le idee socialiste. Arrestato a Tver, con l'aiuto dei contadini riesce a fuggire. In seguito si stabilisce a Mosca. Dal luglio 1875 con Ross [Sazin] parte da Parigi volontario per due mesi in Erzegovina combattendo contro i turchi: entrambi rientrano delusi del carattere sociale della guerra: "Fanatismo religioso e amore per il saccheggio" (Venturi) e faranno immediatamente visita a Bakunin, allora residente a Lugano. Incontra Cafiero a Losanna, si reca a Ginevra dove collabora al Robotnich. Qui, nel giugno rivede Malatesta, conosciuto in Erzegovina e col quale stringe una forte amicizia.
Alla fine del 1876 o agli inizi del 1877 si reca da Parigi a Napoli accompagnato dalla sua compagna e da un'amica per delle cure. Scrive il "Manuale per la condotta della guerra per bande" e la sua esperienza verrà utilizzata dalla Banda del Matese... Infatti, messo al corrente del piano del Matese accetta di prenderne parte. Ha un passaporto a nome Rublev. Arrestato nel marzo 1877 armato "da revolvers e munizioni" poco prima della spedizione, alla stazione di Solopaca, con Grassi, e incarcerato (l'amica della sua compagna, Maria Volkouskaja, sembra avesse accompagnato Malatesta e Cafiero a San Lupo). È scarcerato dopo 9 mesi, il 21.1.1878, in quanto non partecipante effettivo della banda e imputato solo del reato politico di cospirazione, poi beneficiando - con quelli arrestati alle stazioni - dell'amnistia sui reati politici del nuovo re (gli altri 26 partecipanti rimarranno in prigione 16 mesi, fino al processo di Benevento).
Si stabilisce immediatamente a Ginevra, dove contatta Reclus, Guillaume e pubblica sul primo numero nella rivista russa Obscina di Ginevra (che raccoglie gli elementi più attivi dell'emigrazione populista rivoluzionaria) del febbraio 1878 un articolo sull'episodio di Benevento.
Tornerà nel maggio 1878 clandestinamente a Pietroburgo dove riprende i contatti con il nucleo centrale di Zemlija i volja e dopo diverse impiccagioni di compagni, organizza un attentato contro il capo della Terza sezione, il generale Mezencov (Mesentzeff) - che riesce a pugnalare a Pietroburgo in pieno giorno il 16 agosto 1878 - e riuscendo a dileguarsi con altri due complici. Scriverà un'apologia del terrorismo in un opuscolo stampato dalla Libera tipografia russa, titolato "Morte per morte". Tuttavia, in questo stesso opuscolo, K. rileva che il vero nemico rimane la borghesia e il capitalismo, e la preoccupazione principale è la preparazione di una rivoluzione popolare. È redattore della rivista Zemlja i volja pubblicata clandestinamente a Pietroburgo dal 25.10.1878 (con la collaborazione di Klemenc, Plechanov, Morozov): "contro una classe può insorgere solo una classe, abbattere un sistema lo può solo il popolo... i terroristi sono e devono restare soltanto una squadra di protezione... bisogna ritornare ad un lavoro nel popolo... sviluppare comunità contadine federate...", non condividendo affatto l'operaismo di Marx.
Ricercato lascia la Russia nel novembre 1878, si reca a Ginevra dove rivede Cafiero e Malatesta e numerosi rifugiati russi. Nel settembre 1881 è a Milano dove scrive sul settimanale Pungolo 13 articoli, con lo ps di Stepniak, poi pubblicati in un libro dal titolo "La Russia sotterranea" con prefazione di Pietro Lavroff (1882). Più tardi vi sarà la versione in tedesco "Das unterirdische Russland", Berna 1884: "Infatti non vi è paese al mondo in cui i contadini erano più preparati ad accettare le idee del socialismo federalista come in Russia".
Ritorna a Ginevra a fine 1882. Nel giugno 1884 per sfuggire ad un ordine di cattura della polizia svizzera si rifugia a Londra.
Qui frequenta regolarmente Caikovski, Kropotkin, Engels, in stretto contatto con esuli russi e sindacalisti inglesi.
Muore schiacciato da un treno. Al suo funerale parlano Kropotkin, Malatesta, John Burns, Bernstein, William Morris e Eleanor Marx Aveling.
Opere:
"Manuale per la condotta della guerra per bande"
"Morte per morte" (in russo...)
"La Russia sotterranea. Profili e bozzetti rivoluzionarJ dal vero, di STEPNIAK, già direttore di Zemlia e Voila (Terra e Libertà), con prefazione di Pietro Lavroff", Milano, Fratelli Treves 1882.
Serge Krastchinski avait abandonné à l’âge de vingt ans sa position d’officier d’artillerie pour « aller au peuple ». C’est au cercle Tchaikovski que vers 1872 il avait rencontré Kropotkine. Travaillant à la campagne comme ouvrier agricole, il fut l’un des pionniers du mouvement terroriste « La volonté du peuple » et faisait circuler à Saint Pétersbourg le journal Narodneo Delo édité à Genève. En 1877, il participa aux cotés de Malatesta et de C. Cafiero à l’insurrection du Bénévent. Arrêté il fut amnistié peu après et rentra clandestinement en Russie où en 1878 il se porta volontaire pour attenter à la vie du général N. Mezentzev, le chef de la police. Le 18 août 1878 il poignarda à mort le général, parvint à s’échapper, et à se réfugier en Suisse puis en Grance Bretagne.
A Londres il fut le fondateur de la Society of friends of Russian freedom, puis en 1890 de la revue Free Russia. Il contribua également à l’organisation en Amérique de la United States Siberian Exile human society.
Serge Krastchinski Stepniak est mort à Londres le 23 décembre 1895 après avoir été écrasé en traversant la voie ferrée à coté de son domicile. Selon Kropotkine « c’était un homme d’une force physique extraordinaire, courageux au point de ne jamais avoir connu la peur ». Il aurait vécu aux Amériques où, toujours selon Kropotkine, « les meilleurs moments qu’il avait passé, c’était dans une école de nègres, entouré d’enfants nègres ». Au moment de son décès, il s’apprêtait à se joindre aux révolutionnaires arméniens. Plusieurs milliers d’ouvriers assisteront à son incinération à Woking.
Œuvres : - Il est l’auteur d’au moins sept livres en anglais sur la Russie - dont "The Peasantry in Russia" et le roman "The Career of a nihilist" - et de « La Russie souterraine »( écrite pendant sa détention en Italie et publiée d’abord en italien).
Sources : Temps nouveaux, 11 janvier 1896 (nécrologie de Kropotkine)// La Revue Blanche, ? janvier 1896 //
FONTI: GB scheda in italiano /// Guillaume // A. Lehning, "Marxismo e anarchismo nella rivoluzione russa" // P.C. Masini, "Storia degli anarchici italiani, da Bakunin a Malatesta" // Venturi, "Il populismo russo" // P. Kropotkin, "Memorie di un rivoluzionario" // Augusta Molinari e Roberto Sinigaglia, "Stepnjak-Kravcinskij, un rivoluzionario russo tra populismo e terrorismo", La Nuova Italia // "La Russia sotterranea", citato //
DIMA scheda in francese
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