GOBBI Luigi
Fattorino di banca, impiegato postale, redattore responsabile de L'Aurora, segretario del Partito socialista ticinese, negoziante di tessuti, impiegato delle tasse.
Airolo 11.8.1876 da Luigi - Lugano 16.11.1947.
Originario di Quinto.
Sposato con Alice Gobbi di Stabio; 2 figli: Sandra e Ferruccio.
SOCIALISTA
Emigra nella Svizzera tedesca, fattorino di banca a Lucerna, alunno postale nel 1894 a Zurigo, dal 1896 impiegato postale. Si stabilisce a Ginevra nel 1897-1898, dove conosce Luigi Bertoni* nella Libre Pensée e poco dopo sarà diffusore a Zurigo di giornali socialisti e del Il Risveglio socialista anarchico. Per la Camera del lavoro e per il Partito socialista ticinese - cui è affiliato - interviene più volte nella Svizzera di lingua tedesca e francese, tra gli immigrati ticinesi e italiani. Per esempio nel 1902 in un comizio a Thalwil ZH propaganda lo sciopero generale.
Dal 1903 si stabilisce a Lugano, collabora a Pagine Libere ed è tra i fondatori e animatori della Lega antimilitarista svizzera, fondata nel 1905 (che "mira come scopo finale alla soppressione completa dell'organizzazione militare"). Considerando che il PSS al congresso del febbraio 1906 a maggioranza (204 contro 35) rifiuta l'abolizione dell'esercito, Gobbi contribuirà in particolare al distacco per alcuni anni della sezione ticinese dal PSS (congresso del 25.2.1906 - rientrato poi nel PSS solo nel febbraio 1909). L'Aurora, organo del PST, porterà quindi per alcuni anni anche il sottotitolo di organo ufficiale della Lega antimilitarista svizzera (550 aderenti dal Ticino) e questa sezione sarà l'unica del PSS a partecipare al Congresso antimilitarista di Bienne del 1909, promosso dalla FUOSR, dal movimento anarchico e da sezioni sindacali rivoluzionarie della Svizzera tedesca.
Impiegato postale, sarà licenziato dal Consiglio federale su richiesta del procuratore pubblico federale Kronauer il 19.03.1906 (effettivo dal 1.4.1906) proprio per la sua attività antimilitarista e... per propaganda "anarchica" benché risulti ufficialmente che siano state svolte al di fuori dal posto di lavoro. Contro il licenziamento non mancheranno comizi di protesta in Ticino come quello del 29 marzo al Grotto del Carlino alla presenza di un centinaio di persone (oratori Angelo Bertola presidente del Tribunale di Mendrisio, Pizzorno, Rinaldo Rusca..) o nella Loggia massonica (oratori Maggini, Brenno Bertoni, Pizzorno, Mario Ferri).
Oltre che consigliere comunale a Lugano, si occupava anche della Cooperativa tipografica sociale di Lugano dove venne stampato l'opuscolo di Luigi Bertoni* "Abbasso l'esercito" (1905). Pochi giorni dopo il licenziamento, il 14 aprile 1906, è a Zurigo III come oratore in un'assemblea antimilitarista (comizo di protesta anche per le recenti espulsioni) accanto a Fritz Brupbacher*, con la partecipazione di 600 operai (secondo il settimanale anarchico Weckruf erano 1200), cui seguiranno in serata una manifestazione con scontri con la polizia.
Rimasto senza lavoro, viene assunto dal 1906 quale redattore responsabile de L'Aurora, organo del Partito socialista ticinese, fino al 1906/1907 segretario della Camera del Lavoro di Lugano, e dal 1907 segretario del partito. Amico di Giovanni Devincenti*.
Nel 1908 è oratore al Primo maggio a Losanna /VD con Luigi Bertoni, cui partecipano 2'000 persone. Nel 1910 vi è l'ultimo dissidio con Mario Ferri, coredattore de L'Aurora, organo da cui dimissiona: ormai il PST nega qualsiasi voce dissidente al suo riformismo.
Lo ritroviamo per il Primo maggio "socialista" del 1911 allo stand di Carouge /GE con discorsi accanto a Hubacher, Sigg, Greulich, Pawlof e Michailoff (in concorrenza vi è il Primo maggio sindacalista/anarchico).
Poi collabora a Libera Stampa di G. Canevascini, giornale socialista dissidente de L'Aurora e alla rivista della Balabanof Su compagne!. Nel 1912 apre un negozio di tessuti, ma poco dopo lavora presso la commissione circondariale di tassazione. Per il I. maggio 1914 oratore a Bellinzona. Dal 1916, per alcuni anni, è rappresentante per informazioni ai lavoratori con Pietro Barana nella sottosede di Lugano della Camera del Lavoro.
Sottoscrive nel 1918 con 32 socialisti e anarchici elvetici "Une Sequestration", un manifesto per la scarcerazione di L. Bertoni, in lunga detenzione preventiva a Zurigo.
Nel 1920, benché consigliere comunale, espulso [prob. provvisoriamente...] dalla sezione soicalista di Lugano a causa del suo "contegno durante le elezioni, contrario alla discipilina ed allo spirito socialista".
Consigliere comunale socialista a Lugano, deputato al Gran consiglio ticinese, si distanzia poi negli ultimi anni dall'azione politica per dissensi con il "padre eterno" del Partito, Guglielmo Canevascini*, pur sempre mantenendo salda la sua fede socialista, antimilitarista e del libero pensiero.
FONTI: GB // AAVV "L'antimilitarismo libertario in Svizzera", La Baronata 1989 / G. Bottinelli, "Giovanni Devincenti. Il sogno di un emigrante", La Baronata 2001/ DSS / per il licenziamento: Gazzetta Ticinese 24-29-31.3.1906, Gazette de Lausanne, 26.3.1906 / Journal de Genève, 2.5.1911 per il Primo maggio / Message du Conseil fédéral à l'Assemblée..., 18.6.1906 per il comizio del 14.4.1906 / Libera Stampa 8.5.1914, 9.4.1920, 17-18- 20.11.1947 e 16.12.1947 / Risveglio 21.12.1902 per Thalwil /
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