GIUA Lorenzo (Renzo)
studente
Milano il 1.3. 1914 da Michele e Clara Collini - Spagna 16/17.2.1938.
La famiglia di origine sarda, è emigrata a Torino quando Lorenzo aveva 6 anni. Fedele alla tradizione familiare, entra rapidamente in contatto con gli ambienti antifascisti della capitale piemontese: infatti, ad appena 16 anni è membro del movimento socialista-liberale Giustizia e Libertà. Nel gennaio 1932, allievo in terza liceo, viene arrestato e denunciato "al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato per propaganda sovversiva e partecipazione alla Setta Giustizia e Libertà (GL)". Egli, però, con sentenza in data 29 aprile fu dichiarato assolto "per non provata reità".
Nel marzo 1934, allora studente alla facoltà di lettere, espatria in Francia in piena tempesta con gli scii attraverso le montagne per fuggire ad un eventuale secondo arresto, entra in contatto con i gruppi di Giustizia e Libertà, ed in particolare con Carlo Rosselli [Nel frattempo suo padre, Michele, chimico, professore dell'Università che si rifiutò di prestare giuramento al regime fascista, detenuto dal maggio 1935, è poi condannato nel gennaio 1936 a 15 anni di prigione, diventando poi cieco].
Ma a fine 1935, con il gruppo dei "novatori dissidenti" - Nicola Chiaramonte, Andrea Caffi, Mario Levi - rompe con GL. Si stabilisce a Annemasse; a Saint-Cergues o forse a Ginevra GE conosce Nino Napolitano al quale confessa: "Sai che Malatesta mi interessa. Che di un grande ideale si possa discutere, come Egli fa, tenendo il piede per terra, stando a tu per tu con la realtà, è sorprendente" (N. Napolitano, Adunata dei refrattari, 9.4.1938).
Risulta sicuramente ancora a Ginevra nel 1936, aiutato dal "Foyer des réfugés politiques antifascistes", e il 24 luglio 1936 - con Francesco Barbieri, Fosca Corsinovi ed altri fuorusciti tra cui Giuseppe Sereni - parte per la Spagna, arruolandosi come miliziano nel Gruppo Internazionale della Colonna Durruti.
Viene ferito una prima volta nel settembre 1936 a Huesca. Curato in Francia, rientra in Spagna in novembre, poi è in congedo sempre a Ginevra da gennaio a febbraio 1937. Risulta ancora in Spagna dal marzo 1937, dove frequenta ad Albacete la scuola di ufficiali dello stato maggiore delle BI diventando tenente. Nel maggio 1937, dopo essersi ritrovato a Barcellona con Antoine Gimenez (vedi fonti), e probabilmente per alcune settimane a Ginevra, è integrato nel secondo battaglione della Brigata Garibaldi come capitano. Ferito nuovamente il 16 luglio, dopo un periodo di convalescenza riparte per il fronte e viene ferito per la terza volta davanti a Saragozza. Sul fronte d'Estramadura, nella notte del 16-17 febbraio 1938, assumendo il comando del battaglione al posto del comandante caduto (terza Compagnia, secondo battaglione della Brigata Garibaldi) viene ucciso da una pallottola all'addome.
FONTI: GB / Risv. 26.3.1938 in cui risulta per 5 mesi nella Durruti e 3 mesi nella Ortiz / Adunata dei refrattari 9.4.1938 / Antoine Gimenez," Amori e rivoluzioni. Ricordi di un miliziano in Spagna 1936-1939", La Baronata 2007 / "Antifascisti piemontesi e valdostani nella guerra di Spagna", Centro studi Pietro Gobetti / "Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna, sezione piemontese" / ACS-CPC 2413 13361 / Ursula Hirshmann "Noi senza patria", Bologna 1993 (info dei Giménologues) /
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