Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 16/11/2024 - 16:52

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FRIGERIO Carlo (SEELHOFER Carlo)

Tipografo, contabile, direttore commerciale, giornalista, traduttore, redattore, editore.



Typographe, comptable, journaliste, traducteur, éditeur d’almanachs et de journaux anarchistes.





Berna BE 7.3.1878 da Giuseppe Frigerio e Enrichetta Maria Seelhofer - Ginevra GE 18.1.1966.
Citt. elvetico originario di Gerzensee BE dal 1899.
(I genitori non sposati - riconosciuto poi dal padre mediante un processo).

Sposato con Alina Piantino (poi Aline Frigerio).

Residente/domiciliato (sovente più volte) a Berna, Milano, Zurigo, Londra, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Milano, Roma. Dal 1927 definitivamente a Ginevra.

Abbandonato dai genitori (padre di Varese nato nel 1856, madre svizzero-tedesca nata nel 1853) viene cresciuto dalla nonna materna Enrichetta Margherita Seelhofer nata Stuber, che da Berna si trasferisce nel 1886 a Milano. Nella capitale lombarda Carlo frequenterà le scuole elementari, poi una scuola commerciale internazionale in cui le materie erano insegnate in tedesco e, oltre alle conoscenze del francese insegnate dalla nonna, acquisisce la lingua italiana mediante gli amici.
La situazione finanziaria famigliare deve affrontare nuove difficoltà: quindi abbandona gli studi e inizia a lavorare come impiegato di commercio. Secondo la questura italiana si avvicina giovanissimo all'anarchismo sin dal 1891: è membro del Circolo di Studi Sociali, assiduo a frequentare le conferenze organizzate dai socialisti, repubblicani ed anarchici. In stretti rapporti con A. Mandelli, G. Beracchi, Carlo Colombo, G. Vignatti, D. Viganò, Ar. Faccà, E. Carrara, Attilio Panizza, M. Fraschini, ecc. È segnalata la sua amicizia con Sante Caserio che avrebbe ospitato a casa sua, corrisponde con Malatesta esiliato a Londra. Viene arrestato per pochi giorni e sottoposto a sorveglianza. Nel 1898, in seguito agli scioperi, ai moti per la spedizione dell'Etiopia e alla repressione selvaggia che ne seguì, viene nuovamente arrestato, detenuto per alcuni mesi, ed infine espulso dall'Italia nell'agosto 1898. 

Nel 1899 riceve definitivamente la nazionalità svizzera.
Si stabilisce nuovamente a Berna e, assieme a Luigi Bertoni e Emile Held, come editore responsabile pubblica nel dicembre 1899 L'Almanacco socialista-anarchico per l'anno 1900 (2500 copie), al cui interno è riprodotto l'appello di Malatesta "Contro la monarchia" e un articolo contro il municipale socialista Thiébaud che aveva represso degli scioperi a Ginevra. Arrestato per alcuni giorni a Berna, i tre anarchici verranno processati - su forti pressioni/richieste del governo italiano - ma assolti dal Tribunale federale di Losanna nel maggio 1900.

Si trasferisce a Zurigo per alcuni mesi, poi nel 1901 emigra a Londra, dove partecipa all'ambiente "malatestiano" (Malatesta, Emidio Recchioni, Attilio Panizza, Enrico Carrara, Silvio Corio, Giovanni Defendi, ecc.) alle iniziative editoriali degli anarchici italiani, diventando redattore de Lo Sciopero generale / La Grève générale (1902), de La Rivoluzione sociale (1903) e collabora al numero unico La Settimana sanguinosa (1903). In questo periodo impara il mestiere di tipografo.
Nel maggio 1905 si trasferisce a Parigi dove tra l'altro scrive un articolo "Perché entriamo nei sindacati" nel numero unico Verso l'emancipazione  pubblicato da Malatesta. Espulso in seguito alle manifestazione del Primo maggio 1906, ripara in Belgio, e nell'agosto 1907 partecipa al Congresso anarchico internazionale di Amsterdam come membro della rappresentanza britannica. Espulso anche dal Belgio, ritorna a Londra nel luglio 1908, ma per poco.

Forse per dissapori con altri compagni anarchici, rientra in Svizzera, a Ginevra nel 1909, collabora al Risveglio/Réveil, e a periodici italiani come La Protesta umana, Il Grido della Folla, "mantenendosi in relazione con tutti i gruppi anarchici esistenti nelle principali città d'Europa, dove egli stesso si reca sovente e specialmente a Londra, Parigi e Bruxelles".

Nel 1910 si stabilisce a Parigi, lavorando come direttore commerciale (nonostante il precedente decreto di espulsione dalla Francia, il 1.10.1910 riceve un regolare permesso di soggiorno - dal 20 marzo 1911 al 31 agosto 1914 risulta presso la ditta Cuirs e Peaux, M. Tedeschi, Lavallois-Paris). Collabora sempre saltuariamente a le Réveil/Il Risveglio di Ginevra e al settimanale del sindacalismo rivoluzionario romando La Voix du Peuple di Losanna. Nel settembre 1914, trovato in possesso "di documenti in lingua tedesca compromettenti", viene arrestato sotto l'accusa di spionaggio. Rientra in Svizzera per poco tempo poi, nel febbraio 1915, è nuovamente a Londra, dove sottoscrive insieme con Malatesta, Bertoni, Emma Goldman, ecc. il "Manifesto internazionale anarchico contro la guerra" (marzo 1915), rimanendovi fino all'espulsione dell'aprile 1919, dopo essere stato in detenzione per 6 settimane per mancata dichiarazione di cambio di indirizzo e sospettato di stampare falsi passaporti spagnoli.

Di nuovo a Ginevra è accanto ai compagni del Risveglio/Réveil a prendere posizione nel maggio 1919 contro la Russia bolscevica simile a un' "immensa caserma" (Il Risveglio, 1.5.1919).

Ma pochi mesi dopo, nel novembre 1919 - chiamato dai compagni italiani anche per le sue ottime conoscenze linguistiche (italiano, tedesco, francese, inglese) - si stabilisce a Milano diventando redattore di Umanità Nova, occupandosi in particolare della politica estera. In seguito viene arrestato il 17 ottobre 1920 con Malatesta; scarcerato il 1. novembre, è successivamente coinvolto nell'istruttoria per "cospirazione contro i poteri dello stato" aperta nel 1921 nei confronti dei redattori e dei principali collaboratori di Umanità Nova. Assolto nel marzo, ma nel contempo sempre detenuto per "sospetti di complicità con i responsabili" della strage del Diana, riottiene la libertà solo il 23 giugno. Trasferitasi la redazione di Umanità Nova a Roma, anche Frigerio si stabilisce nella capitale italiana. Nonostante l'avvento del fascismo, rimane in Italia e dal 1924 è redattore del malatestiano Pensiero e volontà.

Con l'intensificarsi della repressione, ripara a Torino, poi a Marsiglia, ed infine prende domicilio definitivamente a Ginevra nel 1927. Qui, in particolare, oltre a collaborare con Luigi Bertoni e al quindicinale Il Risveglio, cura L'Almanacco libertario pro vittime politiche, pubblicato annualmente dal 1929 al 1941. Con Bertoni e compagni si occupa concretamente anche degli esuli antifascisti.
Nel 1926/27 termina di tradurre in italiano dal francese - traduzione dal tedesco in francese ad opera di Otto Karmin - e con il consenso dell'autore, "L'anarchismo", di Paul Eltzbacher (corredata da note aggiuntive e di una prefazione: doveva essere pubblicata alla fine di quell'anno o nell'anno successivo; purtroppo per motivi ignoti, la pubblicazione verrà alla luce in italiano unicamente nel 1967, un anno dopo la morte di Frigerio; il dattiloscritto consegnato dalla sua compagna Aline Frigerio alla rivista Volontà, in cui verrà poi pubblicato a puntate). Termina la traduzione dopo la morte di Paolo Flores del libro di Max Nettlau, pubblicato dalle Edizioni del Risveglio di Ginevra (1928), "Bakunin e l'Internazionale in Italia".
Nel 1928 sposa Aline Piantino, conosciuta nel 1925.
Nel 1935 partecipa, in rappresentanza dei compagni in Svizzera, ad un convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa, tenuto segretamente a Sartrouville (Francia), e viene nominato membro del Comitato anarchico d'azione rivoluzionaria, insieme con Berneri, Mastrodicasa, Gusmano Mariani, Umberto Marzocchi, Bernardo Cremonini.
Presidente dal 1933 al 1937 della sezione ginevrina della Federazione svizzera dei tipografi, è anche membro della Lega italiana dei diritti dell'uomo (LIDU) su incarico della quale scrive un manifesto duramente critico verso la Società delle Nazioni per la debolezza dimostrata nei confronti dell'attacco italiano nell'Etiopia. Sempre attivo nel tenere collegamenti in Francia, si reca con la sua compagna Aline per contatti in Spagna nel corso della Rivoluzione (a Barcellona dal 18 agosto 1936 per più settimane) in quanto redattore di Espagne antifasciste edizione francese di Solidaridad Obrera. Poi, dal 1939, sostiene i compagni nei campi profughi in Francia.
Nel frattempo, nel 1938 - mediante la Bibilioteca di coltura libertaria di Ginevra - edita: "Il lavoro attraente" di Camillo Berneri e "Gli anarchici e la Rivoluzione spagnola" di Luce Fabbri e Diego Abad de Santillãn.

Nel dopo guerra, alla morte di Bertoni nel gennaio 1947, è redattore responsabile del Il Risveglio / Le Réveil anarchiste, periodico bilingue mensile, affiancato da Alfred Amiguet. Sospesa la pubblicazione nel 1950, la testata, sempre bilingue - con Carlo Frigerio, Pietro Ferrua e Claudio Cantini responsabili per la parte italiana - riprenderà agli inizi del 1957 per poi chiudere definitivamente nel 1960.

Una parte della sua corrispondenza e dei suoi archivi si trova presso il CIRA di Losanna.

[CPC Roma: nato in CH, residente in CH, e anche in Spagna, segnalato dal 1897 al 42, il fascicolo è diviso in 2 parti, scheda biografica, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 2182].

Un souvenir di Henri Tronchet:
Bertoni, avec malice, aimait raconter l'anedocte suivante: Lors de la montée du fascisme en Italie, Frigerio suggérait lors d'une manifestation des fascistes: "il faudrait un cadavre de notre  côté", à quoi rétorquait Malatesta: "Frigerio ferait un beau cadavre".

Un ricordo di Henri Tronchet:
Con malizia, a Bertoni piaceva raccontare l'aneddoto seguente: Al momento dell'avvento del fascismo in Italia, Frigerio suggeriva nel corso di una manifestazione fascista: "da parte nostra ci occorrerebbe un cadavere", cui Malatesta ribatteva: "Frigerio farebbe un bel cadavere".


Né à Berne le 7.3.1878 de Giuseppe Frigerio et Enrichetta Maria Seelhofer - mort à Genève le 18.1.1966.

Élevé par sa grand-mère qui s’établit à Milan en 1886, il fréquente depuis 1891 le milieu anarchiste autour de Pietro Gori. Expulsé d’Italie en août 1898 (sa mère était suisse), il retourne à Berne. En décembre 1899 il publie avec Luigi Bertoni, Emile Held et Nino Samaia L'Almanacco socialista-anarchico per l'anno 1900, où il reproduit un appel de Malatesta "Contro la monarchia". Lors de leur procès au Tribuanl fédéral de Lausanne, ils sont acquittés en mai 1900. C’est depuis là que paraîtra Le Réveil anarchiste.
En 1901 Frigerio émigre à Londres où il rédige notamment Lo Sciopero generale/La Grève générale (1902) et d’autres journaux. Il réside à Paris en 1905 ; expulsé, il se rend en Belgique et participe au congrès international anarchiste d’Amsterdam en 1907.
Il rentre en Suisse en 1909 et collabore au Risveglio/Réveil et aux périodiques italiens (La Protesta umana, Il Grido della Folla).
En 1910 ou 1911 il émigre à Paris, en 1915 il est à nouveau à Londres et signe le Manifeste contre la guerre avec Malatesta, Bertoni, Emma Goldman, etc.
Expulsé à nouveau en 1919, il rentre à Genève puis devient rédacteur d’Umanità Nova à Milan puis à Rome, où il reste jusqu’en 1927 malgré plusieurs condamnations et peines de prison.
Depuis 1927, il est établi à Genève où il reprend sa collaboration avec Bertoni et publie L'Almanacco libertario pro vittime politiche, de 1929 à 1941.
Il traduit de français en italien L'anarchisme de Paul Eltzbacher et Bakunin e l'Internazionale in Italia de Max Nettlau.
En 1935, il participe au congrès d’entente des anarchistes italiens émigrés en Europe, qui se tient clandestinement à Sartrouville (France).
De 1933 à 1937 il préside la section genevoise de la Fédération suisse des typographes. Il se rend en Espagne, de même que sa compagne Aline, pour entretenir les contacts, puis soutient activement les compagnons dans les camps en France.
Après la mort de Bertoni, il sera rédacteur responsable du Réveil anarchiste, de 1947 à 1950, puis de 1957 à 1960.
Une partie de sa correspondance et de ses archives sont déposées au CIRA.


FONTI:

GB / DBAI / HT / Tribunale distrettuale di Zurigo nella causa contro Giuseppe Frigerio di Varese... 22.5.1878-13.2.1879, tradotto in italiano - c/o CIRA Losanna / Archivio polizia politica in Ticino, lista anarchici 1909 / Arrê-decreto du 29 mai 1900 dans la cause Ministère public fédéral contre Bertoni, Frigerio et Held / Journal de Genève 17.9.1902 per la rivista a Londra di La Rivoluzione / diversi in Il Risveglio -Le Réveil di Ginevra, La Voix du Peuple di Losanna-Ginevra / archivio di C.F. presso il CIRA di Losanna / info del 23.8.1984 di Sante Barozzi di Ginevra e breve biografia di Aline Frigerio sul marito / raccomandazione-segnalazione per sua accoglienza in Spagna ai miliziani e compagni antifascisti, sottoscritto dalla CNT de Cataluña, Comision de Informacion y propaganda di Barcelona del 5.9.1936 / Elias Valerio in "Voci dell'antifascismo libertario tra le due guerre" (in part. sull' Almanacco libertario pro vittime politiche), Master di storia UNI Friborgo 2018 /




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