FOSCALE Celestino Giovanni
Tipografo
Borgosesia (VC - Italia) 27.2.1895 da Alessandro e Adele Ramaciotti - Nel mese di agosto del 1913 emigrò in Svizzera, con i genitori e due sorelle, stabilendosi a Ginevra, dove si occupò come tipografo. Nel mese di febbraio del 1916 fu segnalato come frequentatore del gruppo anarchico “Le Réveil”. Nel mese di settembre del 1918 risultò che era sorvegliato dalla polizia svizzera e nel mese di dicembre il suo nome fu compreso in una «lista di bolscevisti» inviata dal Consolato generale di Lione alla Direzione generale della Pubblica sicurezza. Fu dichiarato disertore per non aver risposto alla chiamata alle armi ma, dopo la proclamazione dell’amnistia, alla fine del mese di maggio del 1920 rimpatriò e fu arruolato. Nel mese di ottobre fu «indicato confidenzialmente come organizzatore di un complotto per attentato» che si sarebbe dovuto commettere contro i primi ministri italiano e britannico, Giolitti e Lloyd George, nel mese di settembre, in occasione del loro incontro a Lucerna. Ai primi di dicembre, essendo stato «segnalato quale anarchico capace di complotti» il suo congedo fu rinviato, fino alla fine del mese. Il 10 gennaio 1921 inviò una lettera al questore di Novara, per protestare contro l’attribuzione della qualifica di anarchico, dichiarando di non essersi mai interessato di politica né di aver frequentato circoli politici, di non aver amici sovversivi in Italia né in Svizzera. Il 2 febbraio la Legazione d’Italia a Berna trasmise al Ministero dell’Interno una comunicazione del Ministero pubblico federale, in cui si dichiarava che alla polizia svizzera non risultava nulla circa l’organizzazione del complotto e che, in ogni caso, all’epoca non si trovava in Svizzera: il 14 giugno poté quindi ritornare a Ginevra. [ME-GB: Con un decreto del Dipartimento di giustizia e polizia viene espulso dalla Svizzera il 22.8.1921?] Nel mese di giugno del 1931 fu iscritto nella “Rubrica di frontiera” per vigilanza e perquisizione. Nel 1933 ottenne la cittadinanza svizzera. Nel mese di agosto del 1938 risultò occupato nella tipografia che stampava “Le Travail” e iscritto al Partito socialista ginevrino. Nel mese di aprile del 1940, secondo gli accertamenti fatti esperire dal Consolato, risultò invece «un sindacalista convinto e militante», conosciuto nell’ambiente anarchico, di cui però non frequentava le riunioni. Continuò a essere schedato nel Casellario politico centrale fino al 1949.
Il est signalé pour fréquenter les milieux anarchistes. Le 22 août 1921, un arrêté du Département de justice et police l'expulse de territoire de la Confédération suisse. FONTI: ME-GB // Police judiciaire, Genève, 1916-1940 / Biografia di Piero Ambrosio, fonte CPC Roma /
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