BIANCIARDI Giovacchino
Colono, terrazziere, minatore.
Boccheggiano (GR) 9.3.1885 da Angelo e Agata Agnese Monesi – Ustica 10.7.1942
Scrive per L'Agitazione di Ancona, nel 1906 fonda la sezione antimilitarista di Boccheggiano e nel 1907 insiste sugli abusi che hanno luogo nelle miniere locali, sugli infortuni mortali. Nel 1910 si trasferisce a Scarlino diventando segretario del gruppo anarchico locale. Nel 1911 si schiera in favore dello sciopero dei muratori locali. Nel 1912 aderisce al Convegno di Follonica contro la reazione della guerra e in parile collabora a L'Avvenire anarchico di Pisa.
Emigra per qualche settimana in Svizzera nel 1912, poi in giugno lavora nella miniera di Gavorrano. L'anno seguente organizza un Comitato per la liberazione di Masetti. Nel 1915 lavora negli alti forni di Piombino, licenziato nel marzo 1916 è chiamato alle armi, da cui diserta in luglio.
Rifugiandosi a Zurigo, dove svolge attività di propaganda contro la guerra, nel 1917, dà un forte impulso alla lotta dei muratori e dei manovali locali contro i capimastri, alla quale dedica molti articoli sul Risveglio. In giugno si pronuncia contro la partecipazione al convegno internazionale di Stoccolma degli anarchici italiani. In dicembre polemizza con i disertori, che a Zurigo hanno cercato di richiamare l’attenzione del Partito socialista elvetico sugli attacchi che muove loro la stampa borghese. Rifiuta l’amnistia nittiana del 2 settembre 1919 e rimane a Basilea fino al 1921.
Rientrato a Boccheggiano riprende la sua lotta contro le società minerarie. Emigra in Francia e ne viene espulso nel settembre 1922, si reca in Belgio, poi in Lussemburgo. Nel 1924 diventa comunista. Espulso dal Lussemurgo. Si dimette dal Partito comunista e scrive su fogli anarchici e massimalisti, diffondendo diverse riviste libertarie. Nel 1936 dal Belgio viene espulso in Francia e detenuto a Saint-Cyprien, poi estradato in Italia e dall'agosto 1940 è confinato a Ventotene/Ustica per 5 annii Internato nel terribile campo di Saint-Cyprien, è estradato in Italia e assegnato il 17 agosto 1940 al confino di polizia per cinque anni. Il 27 agosto viene deportato a Ventotene, dove si sottomette subito ai fascisti ed entra in conflitto con gli altri confinati. Trasferito a Ustica il 10 luglio 1942, vi muore il 15 dicembre.
FONTI: GB // DBAI
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