MARRUCCI Ghino (Gino) Operaio, muratore
Ardenza (Livorno) 4.9.1875 da Sabatino e Filomena Martellacci - Livorno 1.10.1942.
Nel settembre 1897 viene condannato con il fratello Marruccio a 1 anno di carcere e a 1 anno di vigilanza per "associazione a delinquere", poi assolti poco dopo per insufficienza di prove. Partecipa nel 1898 alla rivolta di Livorno contro lo stato d'assedio e condannato a 5 giorni di arresti per detenzione di armi. Legato a Pietro Gori, è stato collaboratore de La Ragione di Livorno e diffusore de L'Avvenire sociale di Messina. Arrestato a Campiglia nel 1901 mentre dispiega "larga propaganda" dei principi libertari e raccoglie adesioni e denaro per organizzare un Congresso regionale degli anarchici toscani.
Successivamente dimora a Calenzano, Sesto Fiorentino, Sondrio e nel giugno 1906 è a St. Moritz /GR, dove ottiene dal Consolato italiano un passaporto valido per l'estero. Ritorna in Italia e nel 1908 è arrestato a Como per motivi politici, nel 1909 risulta forse a San Gallo /SG, poi a Zurigo /ZH.
Nel 1913 è fermato a Ventimiglia, nel febbraio 1914 a Piombino come muratore, poi lavora alla costruzione della centrale elettrica di Follonica, ma viene poi licenziato per aver partecipato ai moti della Settimana rossa. Il 1. agosto 1914 denuncia, su Il Martello di Piombino la natura del licenziamento e si trasferisce a Gavorrano, poi arrestato nel 1915 per "oltraggio all'arma". Dal 1915 al 1925 lavora a PortoTorres, dal 1926 a Ponza, a Livorno nel 1928. Fermato nel 1930 a Livorno in occasione della visita di Mussolini in Toscana e rilasciato dopo 10 giorni di carcere. Nel 1934 abita a Quercianella, località di Botro Forcone, in una capanna, e sorvegliato dalla polizia. Muore nel sanatorio Umberto I di Livorno. FONTI: GB // DBAI // Info di Andrea Tognina, Arch. federale Berna: E 21, 7058-7090, PD Low-Mae, 21 / 7081 //
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