Antoine Gimenez
AMORI E RIVOLUZIONE
Ricordi di un miliziano in Spagna (1936-1939)
Copertina di Giacomo Meschini.
Indice del libro
Prefazione
Nota
Sigle
AMORI E RIVOLUZIONE
Teresa
La guerra
Pina de Ebro
La Madre
Berthomieu e gli altri
Conchita
La collettività
Dell'amore e del matrimonio
Los gorros negros
Farlete
María
Ritorno a Lérida
Monte Oscuro
Madeleine
Perdiguera - I parte
Perdiguera - II parte
La Calle
Perdiguera - III parte
Perdiguera - IV parte
L'arrivo di Pablo
Barcellona
Durruti, Ascaso e gli altri
Berneri
La sierra d'Alcubierre
La Niña
Siétamo
Credenza
Attacco
Sariñena
Barcellona: maggio 1937
Soledad
Quinto de Ebro
Conchita, Asumpción, Rosita
Offensiva
Sacrificati
La morte di Rosario
Disprezzo militare per la vita umana
Macabro ricordo
L'inizio della fine
Cathala
Teorie
Smobilitato
Epilogo
Biografie
«Nel 1936 ero quello che oggi è convenuto etichettare un emarginato: qualcuno che vive ai margini della società e del codice penale. Credevo di essere un anarchico. Ero in realtà solo un ribelle... senza mai cercare di sapere come ricostruire una nuova società. Mi preoccupavo solo di vivere e di demolire la struttura esistente. A Pina di Ebro, vedendo organizzare le collettività, ascoltando le conferenze dei compagni, partecipando alle discussioni, la mia coscienza -addormentata dopo la partenza dall'Italia- si risvegliò.»
Antoine Gimenez (nato come Bruno Salvadori), cittadino italiano, dall'agosto 1936 è miliziano della Colonna Durruti. Negli anni '70 scrive i suoi ricordi sulla Rivoluzione spagnola, senza trovare un editore disposto a pubblicarli. I motivi di tali rifiuti/ritardi sono probabilmente da addebitare al voler affrontare, oltre agli aspetti della rivoluzione -l'autogestione e le collettività, la militarizzazione delle milizie, i conflitti tra libertari e stalinisti- e della guerra, anche gli affetti, gli amori, l'erotismo dei miliziani e delle miliziane, rilevando come la vita e la lotta siano inseparabili dal desiderio e dalla passione.
Occorrerà attendere la sua morte e il nuovo millennio, affinché il dattiloscritto finalmente riscoperto sia pubblicato nell'originale francese (febbraio 2006), tradotto in castigliano, ora in italiano.
Giugno 2007
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