segnalazioni / reviews

...dalla romagna un singolare duo, lei fisarmonica, lui contrabbasso. il loro cd "non posso riposare" ripropone canzoni della tradizione (d'amore, di lavoro, di guerra, di lotta) che continuano ad avere dignità, forza ed attualità... [la repubblica]

...paola sabbatani è fisarmonicista, cantante e attrice faentina, ascoltata all'opera con gruppi folk di valore, ed eccellente solista col precedente "vite andate". dalla sua ha una voce emozionante e terragna che sembra portarsi dietro il fiume carsico di mille esistenze precarie. bartoli è contrabbassista di radice classica e jazz, spesso proficuamente sporto sul bordo delle musiche senza etichette, assieme, qui, ripercorrono con pochi tratti scabri di intensità assoluta una dozzina di canzoni dimenticate del socialismo libertario, sorprendentemente attuali in un mondo fatto di ferocia e bombe, oggi come ieri... [il manifesto]

...il cd, come il buon vino, è di quelli che invecchieranno bene anche perchè pieno di canzoni senza tempo... [musicapopolare.net] 

...la purezza e la radicalità di questo lavoro vive di tempi lenti e malinconici, valzer e dolore distillati da un'accuratezza che esalta l'unicità melodica. brillano più delle altre "todo cambia" di numhauser, il quasi funeral blues di "bella ciao" (vi sembrerà di sentirla per la prima volta), il valzer sospeso di "non potho reposare", l'affresco de "le quattro stagioni", canto di carcere dalla rischiosissima deriva retorico-sentimentale. roberto bartoli ha curato gli arrangiamenti in modo che ogni storia abbia una propria sceneggiatura inedita e suona il contrabbasso centellinando le note attorno alle vicende umane, usando l'archetto con parsimonia per aprire la narrazione o sottolineare picchi emotivi. paola sabbatani stilizza il canto popolare con una interpretazione che possiede il nitore del fado, e con la fisarmonica dà respiro armonico a canzoni che hanno un'intrinseca potenza meta-ideologica... [blow up]

...la seconda parte del titolo non lascia dubbi sul contenuto di questa prova riuscita e avvincente. se il repertorio non rappresenta un'autentica novità (pensiamo, in tal senso, ai trascorsi di una giovanna marini), la peculiarità del progetto risiede specialmente nel perfetto connubio tra testi ed arrangiamenti: tanto semplici, quanto colti, accurati, scarni e intelligenti da non attutire le origini sofferte e il "graffio" popolare/militante di ogni episodio. artefici di "non posso riposare" -italianizzazione del tradizionale sardo "non potho reposare"- sono la cantante, fisarmonicista e attrice paola sabbatani e il contrabbassista jazz roberto bartoli, instancabile agitatore e membro del trio terre di mezzo. sabbatani e bartoli sono stati accorti nel rispettare le spesso tragiche motivazioni che durante lo scorso secolo hanno ispirato gli autori originari, per lo più anonimi, salvaguardandone inoltre lo struggente lirismo e l'alta intensità emotiva. fanno il resto i tappeti della fisarmonica della sabbatani e la sua voce accorata capace di raschiare l'anima, e la perizia ritmico/armonica di bartoli... [audio review]

..."non potho reposare" è il titolo di una canzone popolare sarda ma nessuno di questi brani, per quanto antichi possano essere, deve essere relegato nel dimenticatoio. da qui il senso ed il titolo del lavoro: una rilettura di canzoni popolari, alcune molto riproposte e quasi "inflazionate", altre più ricercate. tuttavia roberto e paola non cadono mai nello scontato, nonostante la strumentazione minima: voce, un po' di fisarmonica, contrabbasso, nessun effetto. i due artisti hanno affrontato questo materiale armati di rispetto ed autentica ispirazione. paola sabbatani (che ha un percorso artistico variegato, tra teatro e canzone) sprigiona una voce potente e appassionata, da popolana, e si accompagna con i bassi della fisarmonica; ma l’arrangiamento è appannaggio di bartoli, anarchico imolese, che si conferma uno tra i migliori contrabbassisti italiani in circolazione. roberto è un grande contaminatore, ma qui contiene i suoi virtuosismi jazzistici o etnici per non stravolgere i brani, sorreggendosi quasi solo con la sua preparazione classica. il contrabbasso, strumento difficile, "canta" e costituisce così la peculiarità estetica dell’album. difficile entrare nello specifico delle singole canzoni, anche per la carica di emozioni soggettive che sono in grado di sprigionare. segnaliamo solo che dopo numerosi ascolti, si scoprono ancora nuove sfumature in grado di regalare ulteriori sensazioni. al cd è allegato il dvd "non possono riposare": tra registrazioni, improvvisazioni e ritrovi conviviali nella casa di roberto bartoli, immersa nella campagna, i due artisti parlano del progetto, dell'urgenza di riproporre questo repertorio, mai così attuale nei suoi contenuti (e nell'interpretazione musicale, aggiungiamo noi). altri personaggi si inseriscono nel discorso: il giornalista di repubblica gianni mura, claudio mazzolani, massimo ortalli e tomaso marabini dell'archivio storico della fai, marco pandin di stella nera. il dvd diventa così un documentario sulla canzone popolare in generale ed anarchica in particolare, con tanto di "cimeli d'archivio". nel suo complesso, un'opera che fa bene al cuore e alla mente… [cenerentola]

...si intitola “non posso riposare”, denso di pathos, di memorie di un passato che solo in apparenza è lontano... [il resto del carlino]

...ogni artista filtra tutto attraverso la sua sensibilità e le sue nozioni, modificando anche quelle musiche e canzoni che si vorrebbero ingessare e consegnare immutate al futuro. dall'incontro di questi due artisti è nato un progetto straordinario (...). l'approccio estetico a tutto il lavoro è stato quello della semplicità. bravissimi sono stati mauro bartoli e giangiacomo de stefano nel recuperare, filmandole e montandole con naturalezza, i gesti e le emozioni di paola e roberto, le apprensioni e le idee degli amici che attorno ad un tavolo, all'aperto nella campagna imolese, hanno discusso di poesia e di musica. nelle immagini, più che la cronaca della nascita di un disco, traspare la voglia di interrogarsi su quello che ci appartiene e che vogliamo salvare in questo inizio di secolo della grande utopia del rispetto, dell'uguaglianza e della libertà... [aparte]

 



intervista a roberto bartoli su sabato sera:
http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=15&article_id=108385&l=it

 

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