franti
"estamos en todas partes"

 

due brevi parole per chiarire i contenuti di questo cd.
franti, da sempre, si trova meglio sul versante della negazione piuttosto che su quello della descrizione positiva e formale di ciò che, in realtà, è più processo che fatto compiuto, statico, assoluto. tra sei mesi potremmo dire, di questo album, l'esatto contrario o "pensarlo" con un taglio di luce assai differente. perciò restiamo alla negazione, al ciò che "non è":
- non è un album dal vivo - non si vogliono "resuscitare" ore, odori, tempeste e tiramenti di allora. da "gates of eden" a "white rabbit" c'è un tunnel del vento, il senso ludico e primitivo di stare dentro la tua pelle, per un sogno grande di lotta estrema, di vita, di esserci insieme. qui non si consuma nulla, non ci si diverte a pagamento. questa musica brucia come allora; questo, positivamente, il senso del nostro proporvela.
- non è un album di alternate takes - escludendo (forse) quelli di charlie parker, i cd con decine di versione alternative ci appallano a morte. roba per studiosi o collezionisti. qualche volta il tuo produttore artistico (colui che è pagato dagli uomini in poltrona per farti fare un disco che si venda) massacra una take o la lascia fuori; qualche volta anche l'artista di-fuorista (come amava dire demetrio stratos) deve preferire una versione all'altra. noi qui si è messo "elena 5 e 9" come omaggio al nostro fratello paolo regis e perchè questa versione ci piace quanto quella pubblicata su "il giardino delle quindici pietre".
- non è un album rimasterizzato - mai avuto i soldi per comprare le bobine multitraccia a fine sessione. per cui i mix sono quelli di allora, ripuliti un po' da software utilmente servizievole. una scopa elettronica per ragnatele, niente altro. potete trovare così la primissima bordata di franti, la cassetta "a/b" per la prima volta nello spolvero del digitale... e, ancor più sorprendente, due dei tre brani registrati come demo dal gruppo luna nera, incarnazione mediana tra il primo franti strumental-fintojazz (post-rock!?) del '79-'80 e il secondo del 1982, quello di "a/b", appunto. luna nera fu storia vera, con tre esibizioni vive, intense prove e energia. coglie l'esatto momento in cui musicisti cresciuti con il rock anni '70 si avventurarono nei suoni new wave e punk dei primi ‘80, felicemente confondendo siouxsie, gianna nannini, martha and the muffins e stormy six.
- non è un album di ricordi - nel box "non classificato" (vinile nel 1987 e cd dal 1992 in avanti) potete ascoltare "gloria" di van morrison, dagli studi di radio torino popolare. qui abbiamo aperto un altro spiraglio con "voghera" e "l'uomo sul balcone di beckett" ma, zappa docet, insertando altri live e interviste. quindi niente è più in "quel luogo del tempo" ma solo qui, presente, mentre lo ascolti.
- non è un album celebrativo - nonostante una fama alcune volte opposta, noi si è fatto festa, assai spesso. festa della nostra vita, con le unghie e con i denti. non c'era alcun luogo in cui arrivare, se non al centro della propria rivolta e della propria poesia in musica.
celebriamo questo.
á suivre!

franti, dicembre 2005

  

  
illustrazioni di paper resistance, potete contattarlo presso: www.inguine.net


no future, no fucking future
siamo dappertutto, dice oggi franti, 2006. come si sbagliavano tutti quelli che lo credevano morto... come si sbagliavano tutti i detrattori degli esperimenti sonori e poetici che dopo franti si sono susseguiti: di incroci e intrecci di pensieri e di persone si trattava, mica di musica cattiva da cantina offerta ai nostalgici dell’hardcore folk, ai punx diventati vecchi e incapaci a tenersi a galla tra le onde alte degli anni novanta e del millennio nuovo. franti c’era e c’è ancora, non se ne sarebbe mai andato via. è stato ripreso in tempi diversi a genova dalle telecamere della polizia al funerale di de andré, accanto a carlo giuliani e al concerto dei frontiera, stava giusto ieri a bere birra in un centro sociale, era il mese scorso alle manifestazioni anti-tav, l’ho visto io non più d’una settimana fa che suonava la sua chitarra ammazzafascisti a una festicciola in un ceod, vicino a una bambina down amica di mia figlia. franti è dappertutto, viene voglia di dire ridendo in faccia a questo cd povero ma col titolo così ingombrante. 
è franti stesso a spiegare cosa questo cd non è: non raccoglie vecchi pruriti da vendere spacciandoli per roba storica, non contiene cioè delle rimasterizzazioni digitali dei vecchi dischi e cassette (le bobine multitraccia a fine registrazioni, una volta scelto il mix definitivo, non sono mai state salvate). e ancora, questo cd non é una sega celebrativa degli anni ruggenti dell’indie rock nostrano: “non si vogliono resuscitare ore, odori, tempeste e tiramenti di allora” – si legge nelle note di copertina – “qui non si consuma nulla, non ci si diverte a pagamento. questa musica brucia come allora; questo, positivamente, il senso del nostro proporvela”. 
oltre ad una manciata di registrazioni dal vivo, spesso fatte con mezzi di fortuna, risalenti al periodo 1984-86 (tra cui versioni al fulmicotone di “no future”, “only a new film”, “big black mothers”, “questa è l’ora” ed altre, tutte di grande impatto emozionale nonostante il torpore del tempo che si è abbattuto sul nastro magnetico), il cd raccoglie alcuni stralci radiofonici e quattro registrazioni in studio del 1981-82, fatte quindi prima del debutto discografico: sono due delle tre canzoni del primissimo demo del gruppo (si chiamavano ancora luna nera) e quelle cronologicamente immediatamente successive finite nella cassetta di franti “a/b” (pubblicata in un periodo un cui lalli aveva temporaneamente lasciato il posto davanti al microfono a luca "lux" colarelli, cantante dei deafear). è stupefacente la mescolanza di influenze che si agita in questi primi passi creativi, dalle sperimentazioni jazz ai banshees, dalle memorie lisergiche dei jefferson airplane alla new wave tricolore di gianna nannini: franti fu terra di passaggio su cui si accanì più d’un terremoto stilistico, una finestra aperta attraverso cui entrarono in casa dozzine di odori sonici, per fondersi in un profumo nuovo, terribile e irripetibile.
oltre ai suoni, questo cd offre anche delle immagini: alcuni frammenti delle riprese di un concerto del 1985 al teatro massaua di torino, fatte da pierfranco milanese, sono state montate in un breve documentario da max viale, conosciuto e apprezzato chitarrista di gatto ciliegia. “bootleg 1985”, questo il titolo del filmato, è un improvviso schiaffo allo scorrere del tempo: tra i denti il sapore caldo del punk originario, fatto di sudore sangue e lacrime ma anche di tanta rabbia e disperazione. chiudo rubando ancora a franti qualche parola: “nonostante una fama alcune volte opposta, noi si è fatto festa, assai spesso. festa della nostra vita, con le unghie e con i denti. non c'era alcun luogo in cui arrivare, se non al centro della propria rivolta e della propria poesia in musica. celebriamo questo”. ecco: questo cd è una festa. e le registrazioni ritrovate dopo vent’anni, quella borsa di plastica piena di cassette e bobine strappate alla polvere, è solo una scusa. passata l’ultima eco del rumore del suo nome, franti scomparirà ancora. ritornerà in strada, nelle banlieues o dovunque ci sarà bisogno di una chitarra che scaldi il cuore, l’anima e la testa. ce lo ritroveremo accanto un giorno, inaspettatamente, occhi del colore della tempesta e braccia lunghe lunghe per abbracciare tutto il cielo. sarà facile riconoscerlo...
 



volantino della presentazione del cd al caffé liber di torino, 20 e 21 dicembre 2005
hanno suonato massimo d'ambrosio, marco ciari, stefano giaccone e mario congiu, con lalli



stefano giaccone a schio, maggio 2006

...c'erano 4/5 della formazione originale: giaccone, lalli, d'ambrosio, ciari. il concerto è stato preceduto da un filmato di dieci minuti (contenuto anche nel cd) con estratti da un concerto tenuto a torino nel 1985. poi son saliti loro, naturalmente invecchiati ma riconoscibilissimi rispetto alle immagini proiettate su quello stesso palco fino a pochi minuti prima (sì, ovvio, ma ha fatto un certo effetto). hanno attaccato con "questa è l'ora" e concluso con il bis di "nel giorno secolo". in mezzo, tra le altre: "no future", "voghera", "elena 5 & 9" e una splendida cover di phil ochs. giaccone non ha suonato il sax, e le atmosfere folk o jazz tipiche di molti brani nella loro versione originale hanno lasciato spazio ad un sound compatto, tagliente, quello riscontrabile per intenderci nel terzo cd della riedizione di "non classificato". ricordavano sì i jefferson airplane di "volunteers", ma anche i migliori u2 del periodo "october"/"war". suoni di chitarra stupendi, molto bravo il "sostituto" di picciuolo, in particolare in "nel giorno secolo", con un solo bottleneck lancinante che ha messo i brividi. la voce di lalli naturalmente è perfetta. purtroppo hanno suonato non più di una decina di brani, per loro ammissione non ne hanno altri, dato che "abbiamo provato l'ultima volta vent'anni fa e questa è una reunion estemporanea, come quella di torino l'inverno scorso". bene, son contento... [forum ilmucchio.it]

…"la fine di una spirale ne genera un'altra, se l'aquila ha abbastanza cielo per volare". trovo queste tre righe in questo documento in vendita al c.s.c. (a offerta libera) strette tra "i perché e i come" e lo spazio bianco verticale di pagina 3. che poi, non essendo le pagine numerate, non è detto sia pagina 3... potrebbe essere benissimo staccata e messa in fondo a tutto. in fondo a tutto c'è un popolo di vestiti larghi, di colori calanti e di attesa del concerto. i franti dopo vent'anni si ritrovano da queste parti, a schio, perché dice giaccone qui ognuno di loro ha fatto una tappa come artista diverso dai franti ed ora diventa logico ritrovarsi in questo bivio. per un unico concerto italiano di un tour estero. se consideri che vent'anni fa passavo le serate a farmi cassette di metal e di italodiscodance smanettando alla radio come un pazzo, puoi capire che stavo alla musica come gattuso sta al calcio. ti scrivo queste trascurabili frasi dal carcere, ora. non chiedermi nulla, poi capirai. prima del concerto c'è stata una cena tra gli artisti e gli "inquilini" del c.s.c. purtroppo sono arrivato tardi, appena in tempo per beccare le ultime note/rantoli di bob corn (…). "franti duemilasei" dice giaccone al microfono, e si parte. non conosco una canzone che sia una. neanche i motivi che creano scompensi interni alla digestione di giaccone stesso, del batterista e del bassista. pancette mutanti di fine millennio, e di apocalissi ipotizzate around the corner. la carica, sopra o sotto o dentro la pancia che sia, è abbastanza per fare un concerto almeno al di sopra degli standard di questi tempi. poca scena, molta sostanza. non molti pezzi, nonostante una lalli che sembra divertirsi a sfidare il tempo (e finché continua a vincere lei, perchè dovrebbe fermare il gioco?). "no future", "euesta è l'ora" e altri pezzi, della serie la macchina è oliata, i franti ci sono perché probabilmente non sono mai andati via, per finire con "caro presidente" di fossati, tributo-manifesto dei cinque componenti ("sei" dice giaccone introducendo l'inedita "pasolini", "perché paolino è sempre stato uno di noi"). seguono due bis decisi in quattro e quattr'otto, come capita ai gruppi che fanno 150 concerti l'anno da dieci anni. e pensare che i franti, a parte un'apparizione a dicembre, erano fermi da vent'anni... sfoglio con interesse l'album, e mi imbatto in uno stralcio di lettera di tale natalino balasso da adria (rovigo) che si lamenta del suo master poco apprezzato per i temi sociali di cui parla... qualcuno ne sa qualcosa di più, del balasso musicista? alla fine esco, rileggo stralci di qua e di là sempre di "non classificato"... ultimi... disperazione... fumo... agitando... nulla... muta... spento... sconnessi... inverno... malattia... ferito... dolente... uccide... oddio sto male, ho bisogno di qualcosa, un caffé forse. mi fermo al primo bar, chiedo al barista: "un caffè. un caffè. buono dolce! positivo!! bello!!!"... "come?" fa questo sbigottito. lo prendo per il cravattino e gli urlo sul muso in completo fuorigiri: "un caffè!! splendido!!! solare!!! bellissimo!! capito? hai capito???" la volante arriva veloce, mi prendono di peso in due e mi caricano in auto. ecco perché vi scrivo da qui… [debaser]



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