"amnesty international p.e.a.c.e. benefit compilation"
l'amnesty international p.e.a.c.e. benefit compilation è un disco che esce sotto il segno della solidarietà. la musica giovane non è nuova a questo tipo di iniziative, anzi credo di poter affermare che i musicisti rock (o di estrazione rock), siano ufficialmente diventati in questi ultimi anni i portabandiera di un certo rendersi utili per gli altri. è come essere in una grande arena e veder passare, uno dopo l'altro, vari gruppi i quali, con la loro musica, gettano un ponte di fratellanza verso il resto del mondo. i master che gli artisti hanno messo a disposizione per questa iniziativa, sono stati realizzati con pochissimi mezzi e con grandi sacrifici, perciò il loro contributo è doppiamente apprezzato. consiglio di ascoltare l'amnesty international p.e.a.c.e. benefit compilation con lo spirito del concerto, offerto da undici formazioni musicali degli anni '80, provenienti da varie città italiane, a favore dei diritti dell'uomo. [aldo tagliapietra]
amnesty international nasce nel 1961 per liberare i prigionieri di coscienza, ovvero quelle persone detenute a causa del loro credo politico o religioso, del loro colore o sesso. amnesty diventa testimone imparziale delle violazioni di alcuni diritti dell'uomo, le denuncia all'opinione pubblica e alle organizzazioni internazionali e si adopera per porre termine a questi soprusi. venticinque anni dopo esce questo disco con lo scopo di far conoscere amnesty international, il suo mandato ed il suo operato.
è preoccupante la disinformazione che esiste sull'argomento diritti umani: non si sa quanti e cosa siano ne' a cosa servano. ne parlano quasi esclusivamente i nostri governanti in occasione dei vertici trattandoli come merce di scambio.
tengo a sottolineare che per quanto riguarda le violazioni rilevate da amnesty nessuno può ritenersi innocente. infatti il rapporto internazionale del 1985 riporta gli stati che non hanno rispettato la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e sono tutti inclusi eccetto alcune nazioni europee. un'altra cosa che voglio segnalare è che sebbene si stia vivendo in un'epoca dove vige l'individualismo più sfrenato, esistono delle persone che senza porre questioni politiche, religiose o razziali si prodigano per il miglioramento delle condizioni di prigionia di gente sconosciuta e che molto probabilmente non avranno la possibilità di conoscere.
"la libertà degli altri sei tu" è uno slogan spesso usato durante le campagne per la liberazione di qualche prigioniero: se qualcuno si sente coinvolto non gli rimane che rimboccarsi le maniche e lavorare, anche perché le violazioni non accennano a diminuire nonostante siano passati quasi quarant'anni dall'adozione della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo da parte dell'assemblea generale delle nazioni unite.
non mi resta che ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato per la riuscita di questa iniziativa con idee ed entusiasmo. [fabio de ambrosi, gruppo amnesty international italia 31]
segnalazioni
...questo lp, contenente undici brani regalati da altrettante formazioni nuovo rock italiane, ha lo scopo di propagandare l'attività di amnesty international e di sostenerla anche finanziariamente. lodevolissima iniziativa che ci si augura non resti isolata, e che anzi venga seguita da altri dischi e magari da qualche concerto. per quanto riguarda la musica, il livello medio delle composizioni proposte è più che soddisfacente, con alcune punte notevoli. citerei con lode, in particolare, la straziante "voghera" (franti), le atmosfere alla tuxedomoon di "corpo di una donna" (le masque), il funk-jazz di "tempo reale" (funkwagen) e le bizzarrie di "canzone dada" (plasticost). senz'altro da ascoltare la stralunata versione di "psycho killer" eseguita dal politrio. credo che acquistare quest'album sia un dovere per tutti coloro che, oltre ad amare la buona musica, sono convinti che sia possibile battersi con successo per la democrazia e contro l'ingiustizia. come ha scritto marco pandin, che di questa iniziativa è uno dei promotori, "c'è bisogno di noi da qualche parte del mondo, e questo posto è davvero più vicino di quanto non riusciamo ad immaginare"... [il mucchio]